“Porno per bambini”, la mostra annullata dopo le minacce: è successo a Milano
“Porno per bambini”, la mostra che avrebbe dovuto mettere in scena il legame tra l’immagine erotica e l’ironia, è stata annullata dopo fortissime polemiche che sono scadute in pesanti minacce lanciate all’indirizzo dell’autore stesso del lavoro.
L’artista, la cui identità è coperta da pseudonimo, ha pagato lo scotto di aver forse dato alla sua esposizione un titolo fortemente ambiguo e subito additato da coloro i quali hanno preferito fermarsi all’apparenza delle cose senza verificarne i contenuti.
Così, Porno per bambini è stata bollata come una mostra pedopornografica capace di incitare alla pedofilia ed alla zoofilia. Cerchiamo di ricostruire con esattezza le tappe più significative della vicenda ed il reale significato che l’esposizione avrebbe dovuto avere.
Porno per bambini, contro la mostra anche diversi esponenti politici
Porno per bambini, la mostra che avrebbe dovuto aprire i battenti il prossimo 13 dicembre 2018 alla Santeria Social Club di Viale Toscana, a Milano, è stata annullata. La decisione è arrivata dopo le pesanti accuse, con tanto di minacce, che sono piovute sul capo dell’artista e degli organizzatori dell’esposizione.
Ma andiamo con ordine. I problemi sarebbero scaturiti per via del titolo della manifestazione artistica: “Porno per bambini”. Contro quella che pareva essere una mostra inadeguata e a luci rosse, che avrebbe messo al centro dell’attenzione un pubblico assolutamente fuori luogo vista la minore età, si sono sollevati in tanti.
Tra tutti soprattutto i leader politici, ed in particolare alcuni esponenti di Forza Nuova (ma non sono mancati membri della Lega e del PD), si sono schierati a sfavore della mostra parlando di un “ennesimo sdoganamento della pedofilia”. Le parole non sono casuali e fanno riferimento a quanto fatto sapere dall’OMS in materia di questioni sessuali e bambini.
Sembra proprio, invece, che il titolo della mostra non abbia nulla a che vedere con i suoi contenuti. Il titolo è legato alla particolare visione del mondo che l’artista ha espresso, da bambino, attraverso disegni ironici.
Il reale significato (molto personale) che l’esposizione avrebbe dovuto avere, l’autore lo aveva già raccontato ai microfoni di Darlin: “Avevo 10 anni quando ho iniziato a fare dei disegni un po’ porno e un po’ ironici. I soggetti che prediligevo erano i miei insegnanti, storie folcloristiche, film o testi di canzoni che finivano trasformati in piccoli volumi porno. Anni dopo ho ritrovato quei disegni in un cassetto nella mia vecchia casa e ho deciso di riprendere l’idea da dove l’avevo lasciata. Ho scelto questo nome perché è una sorta di dialogo con il me stesso di 20 anni fa”.
La Santeria, a mezzo Facebook, ha voluto fare chiarezza sul grande equivoco nel quale si è incappato e sull’incapacità, visti gli sviluppi della situazione, di realizzare la mostra: “Il suo messaggio è stato frainteso ed equivocato nonostante fosse estraneo a qualsiasi condotta deprecabile e non abbia davvero nulla a che fare con i dubbi sollevati. Era un mostra di disegni stilizzati, vignette di come l’illustratore si immaginava la sessualità quando lui stesso era bambino, ma crediamo non vi siano le condizioni per farla“.
Maria Mento