Trovati resti umani nel bosco: forse di Iuschra

Un terribile ritrovamento nei boschi di Serle, provincia di Brescia. Sono stati trovati dei resti umani, alcune ossa del torace ed un omero che, secondo le prime informazioni trapelate, potrebbero anche appartenere ad un bambino di età compresa fra i 10 e 12 anni.
Per questo motivo il primo pensiero va ad Iuschra Gazi, la bambina bengalese di 12 anni che scomparve il 19 luglio sull’altopiano di Cariadeghe, nei boschi di Serle.
Ora i resti umani sono stati trasferiti all’ospedale Civile di Brescia a disposizione della Procura, e gli esperti sono al lavoro. Il lavoro sulle ossa potrebbe risultare complicato, pare che siano stati parzialmente divorati dagli animali. Infatti sull’omero e su parte della gabbia toracica ci sono segni di morsicamento da parte di animali selvatici. I carabinieri e gli investigatori eseguiranno un sopralluogo sulla zona dove sono stati trovati i resti. Infatti potrebbero esserci altri preziosi indizi sul proprietario dei resti umani.
Per ora sussiste il massimo riserbo sulle circostanze nelle quali sono state ritrovate le ossa. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio e lesioni colpose. Il fascicolo era stato aperto dopo la scomparsa della 12enne e nonostante le ricerche sul campo si fossero fermate, le indagini erano andate avanti.
La misteriosa scomparsa di Iuschra Gazi
Iuschra Gazi, ragazzina 12enne di origini bengalesi e affetta da autismo, il 19 luglio era in gita sul monte di Serle assieme ad altri bambini e volontari di un’associazione locale che si occupa di attività per bambini con problemi.
Improvvisamente Iuschra si era allontanata dal gruppo ed era scappata nella foresta. Le volontarie non erano riuscite a fermarla: ma quella che sembrava una semplice fuga si è trasformata in un angosciante caso di minore scomparso. Di Iuschra, nonostante un enorme dispiegamento di mezzi ed anche di volontari (quando dopo circa un mese le ricerche furono sospese) non fu mai trovata traccia.
Solo un uomo la vide qualche minuto dopo la sua fuga, quando ancora l’allarme non era stato diramato. Il fatto che la bambina fosse autistica e quindi sospettosa rese più difficile le ricerche. La zona di Serle è ricca di crepacci rocciosi, tanto che viene soprannominata “il Carso bresciano”. Speleologi e ricercatori con cani hanno cercato la bambina nei crepacci, dirupi, boschi, per settimane: senza mai trovarla.
Secondo il padre della piccola, che ha continuato le ricerche anche dopo la cessazione di quelle ufficiali, la 12enne potrebbe essere stata rapita da qualcuno nei boschi. Ora però il macabro ritrovamento sembra spargere una luce terribile sulla vicenda della povera 12enne scomparsa.