Durante una partita tra giovani poco meno che ventenni, in Sicilia, succede che uno dei giocatori venga preso di mira per il colore della propria pelle da alcuni idioti presenti sugli spalti.
E’ successo durante la partita del Campionato Juniores tra l’ASD Marina di Ragusa calcio (la cui squadra milita in Eccellenza e dove milita l’involontario protagonista della storia) e il Comiso.
Una vicenda aberrante – di quelle che troppo più spesso sentiamo in Italia (in barba al fatto che non siamo un popolo razzista, a nostro dire) – che ha colpito un ragazzo di appena vent’anni – Kekoi Sillah – e che è stata giustamente denunciata dalla società, attraverso un post su Facebook.
Abbiamo quindi contattato il ragazzo, che si è raccontato e ci ha raccontato la vicenda.
Di seguito la nostra chiacchierata tramite Messenger con Kekoi, ragazzo di nemmeno 20 anni la cui maturità ci è parsa da subito evidente (a testimonianza che il commento con più like alla foto denuncia su Facebok – “Per fortuna Kekoi Sillah ha un papà, una famiglia e tanti amici siciliani e sa distinguere senza generalizzare, perché lui una testa e un cuore, a differenza di questi tifosi, li ha” – è quantomai vero).
Domanda: “Dove e quando sei nato, Kekoi? E quando hai iniziato a giocare a calcio?”
Risposta: “Sono nato in Gambia nel 1999. Ho iniziato a giocare da quando avevo 9 anni”
D: “Quando sei venuto in Italia? Sei stato sempre in Sicilia o hai vissuto pure da qualche altra parte?”
R: “Io sono entrato in Italia nel 2016. Ho vissuto solo in Sicilia”.
D: “E com’è stato l’impatto arrivando in Sicilia? Come ti sei trovato?”
R: “Io sono arrivato in barcone con tante persone. In Sicilia mi sono trovato benissimo non mi è mai capitata una cosa del genere. Questa è la prima volta. Io conosco tanta gente, ho tanti amici che mi stanno vicini e mi vogliono bene”
D: “Volevo arrivare dopo al bruttissimo episodio contro il Comiso, prima ero curioso di chiederti qual è stato l’impatto invece con il calcio in Italia e se quella col Marina di Ragusa è la tua prima esperienza calcistica in Italia”
R: “L’hanno scorso ho giocato col Ragusa e quest’anno con il Marina di Ragusa”
D: “Hai fatto un po’ come Bonucci che è passato dalla Juve al Milan (con tono scherzo, sottolineato da una emonji, ndr). E come ti trovi nel calcio italiano? Qual è il tuo ruolo?”
R: “Ahaha si. Io sono difensore centrale e anche terzino destro. Allora posso dire che da quando ho cominciato a giocare mi sono trovato benissimo: con le società, i compagni di squadra, i tifosi, tutti tutti. Questa cosa mi ha fatto troppo male perché non me la aspettavo”.
D: “Come sono andate esattamente le cose?”
R: “È successo che mentre giocavo c’erano queste persone che si sono messe verso gli spogliatoio inziando a dirmi cose brutte, facendo versi di animali, i tipici atteggiamenti razzisti. Io li lasciati fare senza dire niente ma hanno continuato a dire brutte cose. Io mi sono arrabbiato e l’arbitro se n’è accorto, ha fermato la partita e ha allontanato queste persone. E’ stato bruttissimo per me perché non mi era mai capitato, i giocatori della squadra avversaria mi hanno chiesto scusa e il loro mister anche, e mi hanno dato il coraggio di continuare a giocare. I miei compagni pure sono stati bravi a darmi supporto”.
D: “Purtroppo gente così ignorante e becera esiste dappertutto, speriamo solo possano arrivare provvedimenti esemplari contro di loro. Per finire, una domanda sul futuro: cosa ti piacerebbe fare da grande? Dove ti vedi tra qualche anno?”
R: “Ho avuto sempre questo sogno di essere un grande giocatore in futuro. Spero che posso continuare a seguire questo sogno e farlo diventare reale”.