Dopo la “legge schiavitù”, i cittadini sempre in piazza: il governo populista di Orban perde il popolo?

Popolo ungherese contro OrbanDopo l’approvazione della “Legge schiavitù”, i lavoratori ungheresi continuano a protestare, il governo Orban ha perso l’appoggio popolare?

L’Ungheria protesta veementemente contro il proprio governo per l’approvazione di una legge considerata al limite dello schiavismo. Secondo quanto contenuto nella modifica alla legge sul lavoro approvata settimana scorsa dal parlamento ungherese, infatti, i datori di lavoro possono richiedere fino a 400 ore di straordinario l’anno. Se il numero esorbitante di ore lavorative non bastasse a far indignare, la legge prevede anche che i datori di lavoro abbiano la possibilità di “spalmare” il pagamento delle ore lavorative in rate da suddividere in tre comodi anni.

Legge Schiavitù: il popolo è contro Orban?

Victor Orban è stato accolto dagli ungheresi come uomo delle previdenza. Sfruttando l’ondata di populismo che ha invaso l’Europa il politico di estrema destra ha ottenuto i consensi promettendo la chiusura delle frontiere ai migranti ed ha mantenuto la promessa. Dal giorno del suo insediamento ben 600.000 ungheresi (tra cui i più istruiti) hanno lasciato il Paese che nel frattempo ha accolto sul proprio suolo diverse multinazionali che hanno deciso di delocalizzare.

Inizialmente questa politica ha portato ad una maggiore occupazione ed i cittadini erano ben lieti di chiudere un occhio su alcune leggi che promettendo di offrire sicurezza, limitavano al contempo le libertà personali (la legge giustizia permette al governo di gestire appalti pubblici e contenziosi elettorali). Con il passare del tempo gli imprenditori si sono visti sprovvisti di forza lavoro e l’impossibilità di accesso al Paese impediva di trovarne al di fuori del Paese est europeo. La soluzione trovata dal governo è stata la legge sugli straordinari che ha funto da proverbiale goccia per dei lavoratori che già lamentavano salari troppo bassi.

 

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