Bambini e discriminazione in mensa: a Lodi potranno mangiare tutti il pandoro, a Corsico no

Discriminazioni in mensaBambini e discriminazioni in mensa: a Lodi mangeranno tutti il pandoro a Corsico invece no

La decisione del comune di Lodi di negare i servizi agevolati (tra cui la mensa) agli extracomunitari che non presentavano una documentazione aggiuntiva dai loro Paesi di provenienza è stata cambiata dal consiglio comunale proprio in prossimità di Natale. La decisione non è stata presa dalla giunta comunale perché colpita dalle polemiche piovutegli addosso per il trattamento evidentemente discriminatorio ai danni degli stranieri, ma semplicemente perché obbligata dal tribunale di Milano.

La questione, infatti,  è stata portata in tribunale dalle associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei cittadini Coordinamento Liberi e Uguali, Doveri, Asgi e Naga. Il giudice che si è occupato del caso ha deliberato che la modifica agli articoli 8 e 17  erano contro la legge ed la giunta del comune di Lodi è dovuta tornare indietro sui suoi passi, permettendo a tutti di avere pari diritto ai servizi agevolati, qualora la busta paga del richiedente lo giustifichi.

Il Pandoro negato ai bambini che non usufruiscono della Mensa scolastica

Se il caso Lodi si è concluso con il classico lieto fine natalizio, lo stesso non si può dire per i poveri bambini della primaria Curiel di Corsico. Durante l’ultimo giorno di lezione è stata organizzata una piccola festa natalizia per farsi gli auguri e salutarsi prima delle vacanze. Un bel gesto prima dell’inizio della pausa natalizia che però è stato rovinato dalla decisione di non dare una fetta di pandoro ai bambini i cui genitori non pagano il servizio di mensa scolastica.

L’evidente discriminazione è stata denunciata dai genitori dei bambini sui social ed ha portato ad una bufera mediatica di grosse proporzioni che ha costretto l’amministrazione comunale a giustificarsi scaricando la colpa sull’azienda che gestisce il servizio mensa: “Un disguido di natura tecnica, in particolare un errore di comunicazione della società, nonostante l’assessorato alla pubblica istruzione avesse dato specifiche indicazioni affinché venisse distribuito a tutti, nessuno escluso, anche a coloro che hanno scelto di non usufruire del servizio di refezione scolastica”.

 

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