Ha destato molto scalpore il brutto incidente, del quale vi abbiamo parlato qualche giorno attraverso questo post, che ha visto protagonista Gustavo Rodriguez, padre di Belen. L’argentino ha seminato il panico in quel di Brera, urlando e lanciando oggetti dal balcone del suo appartamento a Brera. Successivamente, in seguito all’arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo è stato ricoverato in ospedale.

Dopo l’accaduto, Belen non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma è stata avvertita, da Gabriele Parpiglia, dell’esistenza di un video che immortala il padre durante la sua “crisi”. E’ stato lo stesso Parpiglia, attraverso il suo profilo Instagram, a raccontare di aver visto il video in questione, video che gli era stato offerto e che lui ha immediatamente bloccato:
“Questa foto è una tra le dieci foto più belle della mia vita. Credo che con Belu avevamo forse 16 anni. Scherzo. 20 anni dai. Festeggiavamo il compleanno di lei in un ristorante che si chiamava Amour, credo. Perché la pubblico, per il seguente motivo. Ieri sera sono stato contattato da un profilo fake che ha provato a offrirmi un video relativo al problema che ha avuto un familiare di Belu. Pensavo fosse una cazza*a ma le descrizioni erano troppo, troppo, troppo precise (che poi non diceva nulla in più rispetto a quello che abbiamo letto, ma le immagini, si sa, fanno sempre un altro effetto). Se fai il mio lavoro, a volte, devi affidarti all’istinto. Allora ho chiesto delucidazioni, mi sono finto interessato e ho detto che lo volevo. Infatti è arrivato il numero di telefono. Prova che era reale. Nel mentre, nello stesso momento, avvertivo e scrivevo a Belen, lei era alla festa dell’Inter ma calma, come una Donna con le spalle larghe. Nel mentre avvisavo anche ‘chi di dovere’ perché stiamo parlando di una situazione che ha avuto come seguito un ricovero, quindi di una violazione dei dati sensibili, insomma un reato”.
Il venditore, però, si è tirato indietro:
“Purtroppo e dico purtroppo oggi il venditore ha fatto marcia indietro. Dev’essersi consultato con l’avvocato immagino, oppure avrà avuto paura o ha capito che stava facendo una cazza*a. Sparito il profilo ma avevo salvato tutto. Non si sa mai. Io non sono un Santo, sia chiaro. Ma come ho scritto a Belu oggi, per poche persone darei un braccio. Lei è una di quelle (e in questa situazione lo avrei fatto per chiunque altro)”.
Gabriele conclude il lungo post con un monito:
“Se per caso qualcuno vi dovesse contattare, mandatelo a fare in cu*o e ricordatevi che è una situazione al limite del reato. Ricordatevi inoltre anche queste poche parole: ‘E se fosse successo a mio padre o mia madre?’. La popolarità non sempre dev’essere una colpa da pagare. Una mano sul cuore e la testa sempre ferma. Mi raccomando. I social hanno una velocità devastante sulla notizia. A volte corrono prima di chi come me fa questo lavoro. Finché sono le nuove coppiette o gli annunci di separazione , eccetera, a me va bene. Ma quanto scritto sopra non deve mai accadere con nessuno. Quindi fate voi”.
Maria Rita Gagliardi