Quest’oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare in ESCLUSIVA il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli. Ecco qui di seguito le dichiarazioni che ci ha rilasciato sulla situazione del Paese, aggiornamenti sul Ponte Morandi di Genova e soprattutto la questione TAV.
Buongiorno Ministro Toninelli, la ringraziamo per aver accettato di rispondere alle nostre domande. In primis le chiediamo quali obiettivi vuole raggiungere per il 2019…
Sul tavolo ci sono emergenze e nodi da sciogliere di vitale importanza per il Paese e per i cittadini. Stiamo lavorando proprio perché il 2019 sia veramente l’anno del cambiamento. Per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti, l’anno prossimo ci aspettiamo la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova (a cui sta lavorando il commissario Bucci) e una accurata manutenzione dell’esistente, con la messa in sicurezza del nostro bellissimo ma malandato territorio. Mettere in sicurezza le opere esistenti non solo è un atto doveroso, che dovrebbe essere la priorità non solo mia ma di qualsiasi Governo in carica, ma genera anche ricchezza perché garantisce continuamente posti di lavoro e commesse per le imprese. Più in generale l’obiettivo del 2019 è quello di concretizzare il programma di Governo così da poter realizzare appieno tutte le misure necessarie far vivere i cittadini in una dimensione migliorata e funzionante.
In merito alla spinosa questione della TAV qual è il suo punto di vista a riguardo, calcolati i pro e contro di una operazione così importante? Il vignettista Vauro le aveva dedicato qualche settimana fa una vignetta dove l’ha definito ‘BOH TAV’, cosa si sente di rispondergli?
La satira per me ha un ruolo necessario in una democrazia. La sua azione porta valore. Aiuta a sollevare domande. In un certo senso obbliga a dare delle risposte. Dovrebbe, almeno. Bene fa quindi Vauro a mettere il suo talento a servizio del dibattito sulla questione TAV, o di altre questioni, anche se nel mirino della sua matita ci sono finito io, nel ruolo che ricopro attualmente. La TAV è una questione importante. Nel mio esercizio ministeriale non posso permettermi di esprimere un’opinione personale, così come se stessi parlando al bar con gli amici; soprattutto non mi interessa entrare in una dinamica di scontro tra ‘fazioni’: da una parte i Sì TAV, dall’altra i NO TAV. Sarebbe un errore, perché gli uni e gli altri esprimono delle esigenze, come ministro devo tenerne conto. Per questo credo fermamente che indagare ed analizzare con maggiore puntualità il rapporto costo-benefici sulla Tav sia necessario. Ed è quello che i tecnici preposti stanno facendo. A fine dicembre avremo i risultati delle analisi in corso, a quel punto sarà mia cura, come già detto, condividerle con la mia omologa francese e con due rappresentanti scelti dai ‘Sì Tav’ e dai ‘No Tav’. Quindi la politica farà la sua scelta, che sarà dettata unicamente dall’interesse collettivo.
Che aggiornamenti può illustrarci per quanto riguarda la situazione genovese dopo il disastro del Ponte Morandi?
Come sapete, grazie ai poteri che gli abbiamo dato con il decreto Genova, a occuparsi della ricostruzione ora è unicamente il commissario Bucci, che comunque mi aggiorna sugli sviluppi. E’ ormai cosa nota, sono state individuate le tre aziende a cui affidare la ricostruzione e si sta avviando la demolizione di quel che resta del Ponte Morandi. Verosimilmente entro il 2019 il nuovo ponte sarà costruito e inaugurato all’inizio del 2020, così da garantire a Genova quella ripartenza che merita.
Simone Ciloni