Google, ecco come internet ci tiene sotto controllo (con il nostro consenso)

©Ben Margot/AP

Tutto ciò che ognuno di noi fa su internet e con internet lascia una traccia. Che si tratti di un acquisto, di un profilo social, di alcune ricerche condotte a scopo professionale o ludico: ogni passaggio, in qualche modo, lascia un segno ed ormai questa è cosa ben nota.

Quello a cui forse nessuno aveva pensato è che, a discapito di ogni tutela della nostra privacy, siamo noi stessi oggi a fornire volutamente i dati che permettono– a gente che sta più in alto, facendo ad esempio riferimento ad enti governativi- di controllarci, all’occorrenza. Questo succede soprattutto grazie a Google e alla localizzazione tramite GPS.

Ecco come internet ci tiene sotto controllo: lo strapotere di Google

Internet è una sorta di grande fratello sempre attivo: ci controlla silenziosamente. A farla da padrone, in questo senso, è Google. Il motore di ricerca che ritroviamo anche sui nostri smarthphones ha un potere ed una potenzialità inimmaginabili. Non solo Google gestisce le ricerche che noi effettuiamo in rete ma grazie al suo sistema di casella postale elettronica riesce a controllare anche lo scambio di miliardi di email.

Non solo. Quello che facciamo quotidianamente non viene controllato soltanto da coloro i quali mettiamo a conoscenza, volutamente, attraverso i social. C’è il sistema di localizzazione GPS che non mente e ci dice ovunque il nostro telefono si trovi in un determinato istante della giornata. Il nostro telefono, dotato di connessione internet, fornisce quindi ad una più ampia rete di sorveglianza anche dati più privati che magari vorremmo tenere solo per noi.

Internet è in grado di ricostruire un profilo delle nostre personalità in base a quello che ricerchiamo e acquistiamo. Vi siete mai accorti che quando fate un acquisto o cercato qualcosa da comprare all’interno di un qualsiasi negozio online, dopo le cose che avete ricercato (o oggetti che vi si assomigliano per funzioni) vi ricompaiono sotto forma di inserzioni pubblicitarie, e questo a prescindere dal sito che state in quel momento visitando?

Ebbene, in questa maniera- cioè profilandoci attraverso la catalogazione delle nostre preferenze delle nostre spese- internet è capace di indirizzare i nostri acquisti, proponendoci cose che in base ai dati raccolti su di noi potrebbero piacerci. Sono le nuove frontiere del marketing. Frontiere che tolgono ulteriore spazio alla nostra privacy.

Questo è solo uno degli esempi del controllo che internet può esercitare sulle vite di persone tra virgolette normali. Ma cosa succede ai piani alti del potere? Tra i principali clienti di Google ci sono anche le agenzie militari e quelle di intelligence. Addirittura, nel 2010 Google ha siglato un accordo segreto con la NSA, dopo l’intrusione di alcuni hacker governativi cinesi nel suo sistema informatico. Google ha stretto accordi anche con molti altri enti.

Lo strapotere di questo gigante di internet, arrivato ormai al 21esimo anno di età, naturalmente può essere utile qualora tutta la mole di dati che gestisca venga utilizzata bene: per aiutare a migliorare piccole- grandi realtà, a velocizzare/semplificare questioni burocratiche, ad aiutare in generale la qualità della vita (volendo limitarci ad esempi “semplici”). Ma è chiaro che si sta parlando di un’arma a doppio taglio dalla quale, nell’era dei computer, è diventato impossibile difendersi.

Maria Mento

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