Saranno milioni gli italiani e i cattolici nel mondo che, dopo l’abbuffata del cenone della Vigilia, si recheranno in Chiesa per la tradizionale Messa di mezzanotte.

Ma perchè è cosi’ importante per noi cattolici? Scopriamolo insieme…
La “Messa di mezzanotte”, che chiude il periodo dell’Avvento, è cosi’ denominata proprio perché si celebra realmente allo scoccare delle 00:00 della notte fra il 24 Dicembre, ovvero la notte della Vigilia di Natale, e il 25 Dicembre, cioè il giorno di Natale. Non è una Messa come tutte le altre, ma suggestiva, alla quale partecipano grandi e piccini, tant’è che è quasi sempre animata da canti, scelti quasi sempre dai cori della Chiesa, che sono entrati a far parte della tradizione popolare cattolica. Sicuramente una delle più celebri è “Tu scendi dalle stelle”, molto amata anche dai bambini, ma spesso viene proposta anche “Adeste fideles”, altro canto tipico della tradizione del Natale. Un altro classico canto del Natale e della messa è “Te al centro del mio cuore”, così come “Emmanuel”.
La Messa più famosa nell’immaginario collettivo cristiano è quella celebrata dal Papa in Vaticano. Per potervi partecipare, è necessario rivolgersi alla Prefettura Vaticana per i biglietti, alla quale va inoltrata la propria richiesta e che si riserva di confermare o meno un’eventuale prenotazione. Per coloro i quali sono impossibilitati a presenziarvi, la Messa va in onda in diretta tv, trasmessa da Raiuno.
Ma come si svolge,nello specifico, la funzione della Messa di Natale? La liturgia della Messa di Natale non è mai uguale, ma cambia, seguendo un ciclo di tre anni, che sono proprio indicati con tre lettere A,B e C. La messa della Notte di Natale 2018 “cade” nell’anno A, e prevede una prima lettura tratta da Isaia e per la precisione da Is 9, 1-3. 5-6:
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
Per quanto riguarda la seconda lettura, nell’anno contrassegnato dalla lettera A la scelta ricade su una delle lettere di San Paolo e precisamente quella inviata a Tito (Tt 2, 11-14):
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Il Vangelo è tratto da Luca e possono essere scelte due letture diverse. Il primo è Lc 2, 1-14, il secondo è invece la cosiddetta “Messa dell’Aurora” e riprende i versetti sempre provenienti dal Vangelo di Luca (Lc 2, 15-20).
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Può essere letto un passo tratto dal Vangelo di Giovanni.
Buon Natale a tutti!
Maria Rita Gagliardi