
Michael Schumacher, capo soccorritore parla dell’incidente sulla pista di sci: “Il pilota è stato molto fortunato”
Sono passati 5 anni dal giorno in cui la legenda della Formula 1 Michael Schumacher è caduto battendo la testa contro una roccia mentre stava sciando. L’incidente è avvenuto poco fuori dalla pista di Meribel, dove il campione tedesco soggiornava in un resort per una settimana bianca. Subito le sue condizioni sono apparse gravi: Schumacher è stato in coma per diverso tempo, quindi si è risvegliato e pare alterni momenti di lucidità a momenti di assenza.
Nessuno, al di fuori della famiglia, sa quali sono attualmente le condizione dell’ex fuoriclasse della Ferrari. I suoi familiari hanno infatti chiesto alla stampa di non cercare più informazioni a tal riguardo, sottolineando come lo stato di salute del campione tedesco fosse una questione privata.
Michael Schumacher, il ricordo dell’incidente del capo soccorritore
Alla vigilia del quinto anniversario dal giorno dell’incidente, il capo soccorritore della zona, ora capo della polizia di Meribel, è tornato con la memoria a quel terribile giorno: “I primi soccorritori giunti hanno detto solamente che c’erano delle difficoltà nelle operazioni poiché si trovava oltre la pista, è stato difficoltoso per loro trasportarlo con attenzione e in sicurezza”, spiega Stephane Bozon che poi aggiunge: “Era chiaro che le sue condizioni erano gravi, altrimenti non avremmo utilizzato l’elicottero. E’ stato fortunato”.
Bozon in un secondo momento spiega di aver effettuato un sopralluogo per vedere la pietra che aveva colpito il campione tedesco cadendo, poi ha dichiarato: “La cosa pazzesca è che aveva nevicato davvero poco e che la pietra era coperta da un sottile strato di neve che non permetteva di vederla”, spiega l’ex capo soccorritore che poi aggiunge: “Se avesse nevicato un po’ di più, Schumacher probabilmente ci sarebbe scivolato sopra”. In conclusione Bozon esclude che parte della colpa sia dei responsabili della pista: “Gli operatori dello ski resort non hanno nessuna colpa. Perché se vai fuori dalla pista, lo fai consapevole del rischio”.