Un seme di cotone è riuscito ad attecchire sul suolo lunare dopo l’atterraggio della Chang’e 4

L’Agenzia Spaziale cinese ha confermato che l’esperimento è avvenuto con successo
50 anni fa l’uomo metteva piede per la prima volta sulla Luna, domani potrebbe coltivarci sopra. La sorprendente scoperta della Chang’e 4, che ha ripreso la crescita e lo sviluppo di un seme di cotone. Riuscito a “sbocciare” anche sul suolo lunare.
Come nella fantascienza la vita cresce sulla Luna

Nel 2008, il film Disney Pixar “WALL-E” mostrava la crescita difficoltosa di un esile germoglio abbandonato in una Terra deserta e post-apocalittica, con solo un robot a vegliarlo. E la notizia comparsa oggi su un articolo del “Sole 24 Ore” sembra uscita direttamente dalle scene del film. Con un’unica differenza; il pianeta in cui cresce la vita non è la Terra, bensì la Luna. Insomma, una notizia degna della migliore tradizione fantascientifica risaliente a George Meliès. Invece è successo davvero e la grande protagonista di questa scoperta è la Cina, che si conquista un ruolo di primo piano sulla scena delle esplorazioni spaziali.
Un seme di cotone germoglia sul lato oscuro

E’ stato infatti merito della sonda spaziale Chang’e 4 se l’Agenzia Spaziale e il Partito Comunista Cinese hanno potuto divulgare la notizia. Un seme di cotone, trasportato sul lato oscuro della Luna dalla sonda spaziale, avrebbe attecchito con successo. E nelle ultime ore sarebbe in fase di germinazione.
Una rivelazione straordinaria che ha suscitato subito l’interesse di tutta la comunità scientifica e astronomica. Nessuno infatti si aspettava un successo al primo tentativo, mentre invece il suolo Lunare (e soprattutto quello del “lato oscuro”) si è rivelato perfettamente compatibile con la crescita del cotone. Certo, si tratta solo di una pianticella di pochi centimetri, ma il risultato è comunque incoraggiante.
Coltiveremo il cibo sulla Luna?

Insieme alla pianticella di cotone, la sonda Chang’e 4 ha trasportato sul suolo lunare anche altri campioni. Tra questi ci sarebbero delle uova di moscerini della frutta, patate e lievito, insomma una biosfera in miniatura dove ogni aspetto – dall’umidità alla luce – è controllato e calibrato al dettaglio.
L’obiettivo dell’esperimento è capire se un giorno sarà possibile coltivare del cibo sulla Luna, ma anche equipaggiare le astronavi con alimenti freschi. Fronteggiando, così, la crisi delle risorse naturali sul nostro Pianeta, e fornendo all’umanità nuovi mezzi di sussistenza.
Cristina Pezzica