Il piccolo Alex può lasciare il Bambin Gesù: il trapianto è perfettamente riuscito
Si è conclusa nel migliore dei modi la vicenda del piccolo Alessandro Maria Montresor, il bambino di 20 mesi nato a Londra da genitori italiani che necessitava di un trapianto di midollo osseo per contrastare l’avanzamento della malattia genetica Linfoistiocitosi Emofagocitica. Il caso del piccolo Alex (come lo chiamano i genitori) era divenuto di dominio pubblico quando i genitori del piccolo avevano lanciato su Facebook un appello per la ricerca di donatori di midollo.
Il web, commosso dalla storia del piccolo, aveva risposto con sollecitudine ed in molti si erano proposti per sottoporsi all’operazione. Anche il Bambin Gesù ha accolto la richiesta mettendo a disposizione le proprie sale operatorie e, nel caso non si fosse trovato in tempo un donatore compatibile, a sottoporre il piccolo ad un trapianto di cellule staminali emopoietiche opportunamente modificate di uno dei genitori, tecnica di trapianto innovativa in cui l’ospedale romano è all’avanguardia.
Il trapianto e l’annuncio di dimissione dall’ospedale
A dicembre non era ancora stato trovato un donatore compatibile ed i genitori hanno deciso di effettuare la procedura proposta dall’ospedale Romano. Dopo analisi sulla compatibilità e il processo di manipolazione delle cellule, il piccolo è stato operato con successo il 24 dicembre. Come succede sempre in questi casi Alex è stato tenuto sotto osservazione per verificate che non ci fossero crisi di rigetto.
Ad un mese di distanza dall’intervento i dirigenti dell’ospedale romano sono stati lieti di annunciare che il trapianto può considerarsi completamente riuscito. I medici fanno sapere che le cellule staminali emopoietiche hanno attecchito perfettamente e che per il piccolo: “non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo”.
Intervistato da ‘Ansa‘ il dottor Locatelli si è detto soddisfatto per l’esito del trapianto e per l’evoluzione che questo delicato caso ha avuto fino ad oggi, quindi ha aggiunto: ” Nelle prossime settimane andrà monitorato accuratamente il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne”.