Che Beppe Grillo, il fondatore e “Megafono” del Movimento 5 Stelle, sia famoso per le sue battute di dubbio gusto e create apposta per creare polveroni (non per ultima quella sugli abruzzesi e il loro dover restituire 700mila euro in seguito alla debacle pentastellata in tale regione, sconfitta che ha rafforzato il centro-destra), non vi è alcun dubbio, ma una sua frase detta a Bologna abbia demarcato una netta distanza rispetto alla linea politica della sua “Creatura“.
Durante uno dei suoi soliti monologhi a teatro, Grillo è stato interrotto da un gruppo di elettori pentastellati delusi e membri della comunità No-Vax (zoccolo duro tra i sostenitori del partito di maggioranza al governo, insieme alla Lega Nord di Salvini), che al grido di “Grillo hai rotto i coglioni” e “Traditore infame” hanno dimostrato il loro astio verso il fondatore del partito guidato oggi da Luigi Di Maio.
Sembra che il comico genovese abbia detto in risposta, con una certa acidità, tipica del suo stile “di spettacolo”:
“Non vi ho tradito, non sono più un capo politico, non venite a menarmela,con quello che ho fatto io per questo cazzo di Paese. Non venirmela a menare, non me lo merito. Non ho nessuna carica io, andate sotto al Ministero.”
Tale frase a molti è risultata una vera e propria stoccata al governo giallo-verde, che lui più di tutti ha voluto portare al potere. Che il figliol prodigo abbia deluso il padre e padrone? Oppure è solo l’ennesima trovata del comico di Sant’Ilario per tentare di rimanere a galla, anche a discapito di tutte le persone che hanno creduto in lui? Quale sarà la risposta dei Big del Movimento come Luigi di Maio, Danilo Toninelli e Alessandro di Battista?.