Tiziano Renzi replica alle accuse su Facebook: “Aspettiamo la sentenza e vedremo chi ha ragione”

"Aspettiamo la sentenza e vedremo chi ha ragione"Tiziano Renzi replica a tutte quelle persone che lo hanno già giudicato colpevole e professa la propria innocenza su Facebook.

Tiziano Renzi e la moglie sono stati accusati di Bancarotta Fraudolenta e false fatturazioni in seguito ad un’indagine della procura di Firenze sul fallimento di alcune cooperative. Per i genitori di Matteo Renzi sono scattati gli arresti domiciliari e nei prossimi mesi si profila un iter processuale lungo e complesso durante il quale dovranno dimostrare la loro estraneità ai fatti.

Intanto sul web, esattamente come successo già nel 2017, gli utenti si sono scagliati contro di loro, basando le proprie invettive su quelle che sono le ricostruzioni dell’accusa pubblicate da tutte le principali testate nazionali. Proprio questo è il primo punto che vuole sottolineare Tiziano Renzi in un lungo post su Facebook in cui chiede a tutti di aspettare prima di giudicare ed in cui professa la propria innocenza: “Voglio che sia chiaro una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell’accusa”.

Tiziano Renzi: “Aspettate il processo e vedrete chi ha ragione”

Il padre dell’ex premier afferma nel post che le ricostruzioni sono errate e che le accuse non sono veritiere: “Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono FALSE. Come erano false le vicende del passato dalle quali siamo sempre usciti assolti. A tutti chiedo solo una cosa: aspettate i processi. Aspettate e vedremo chi ha ragione”.

Tiziano Renzi si scaglia poi contro quei media e quelle persone che preferiscono effettuare un processo mediatico prima che si sia concluso quello giudiziario ed a loro dice: “Qualcuno vuole fare il processo sui media. Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza. Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero”. Il lungo post si conclude con dei ringraziamenti per coloro i quali, nonostante la bufera mediatica, hanno mostrato loro vicinanza.

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