Il rap spiegato agli italiani: cos’è un reprise? Gli esempi ‘Accalappianani’, ‘Verano Zombie’ e ‘Cani Sciolti’

Il rap spiegato agli italiani: cos’è un reprise?

Eccoci al quarto episodio del rap spiegato agli italiani (link in coda alle altre puntate, dove è anche spiegato il perché dell’arogantissimo titolo), rubrica saltuaria dedicata al rap italiano.

Le cose da scrivere si accavallano e il tempo a disposizione non è mai abbastanza, specie con le uscite pressoché quotidiane di nuove tracce.

Avrei voluto parlare di Ensi, del suo ‘Clash’ (di cui ancora ho ascoltato solo i singoli); avrei parlato dell’uscita di altri due capisaldi del rap italiano underground – Egreen e Nex Cassel; avrei voluto scrivere magari di qualche emergente, ma tra scarso tempo a disposizione e abbondanza di nuove uscite, mi riduco a dover selezionare all’estremo i possibili argomenti di cui scrivere.

E così vorrei scrivere del concetto di reprise / remake, intendendo con il termine quelle canzoni rifatte, magari modificando il beat, magari modificando il testo, magari modificando entrambe le cose, a distanza di tempo – a mo’ di tributo verso il pezzo precedente.

L’ispirazione m’è stata offerta da ‘Accalappianani 2.0’, canzone di Vacca uscita su YouTube quattro giorni fa (poco dopo un’altra uscita, ‘Da Solo’, a testimonianza che i ritmi di pubblicazione di video e pezzi sono davvero impressionanti):

“Hey nana, sono tornato per te
Chiama la tua migliore amica che lo facciamo in tre
Butta via il tanga tanto qui non serve più
Spegni il cellulare baby e accendi sta Gorilla glue”

Canta Vacca, ad oltre dieci anni di distanza dall’uscita della versione “1.0”, contenuta nel mixtape ‘Poco Di Buono’, all’epoca scaricabile gratuitamente su MySpace (MySpace!).

Nel 2009, il rapper (già citato nel capitolo precedente, dedicato ai dissing) cantava invece (ai tempi accompagnato da G.Nano, ex membro della Voodoo Smokers Familia, crew di Vacca):

“Hey nana vuoi fare un giro con noi?
Ma patti chiari non è che poi chiama l’accalappianani
A ruota splif sullo yacht
Nella Porsche o in roulotte
Metti mini-gonna e tanga e lascia a casa le culotte”

Le citazioni sono molteplici, dal beat rivisto (made by Fre$h Johnny) al ritornello che vi abbiamo su citato: dal riferimento al tanga (non è più tempo nemmeno di tanga) al riferimento ad un altro “vizietto” (dagli “spliff a ruota” alla “Gorilla glue”. Chissà cosa penserebbe Staffelli…), si può notare un fil rouge.

Adesso però il tono è più cupo (anche grazie alla nuova versione del beat), i dread non ci sono più e nel video ci sono le tipe in déshabillé (per alimentare l’immaginario del rapper sessista. Popi poi, è allarme sociale).

‘Accalappianani 2.0’ è solo l’ultimo esempio dei reprise nel rap italiano.

Facendo mente locale, pensando ad altre tracce di cui sono stati pubblicati più “capitoli”, ho pensato a due tracce tratte da album che rappresentano per me (e penso per quelli della mia generazione as well) due pietre miliari del rap del 2000.

Andrò in ordine cronologico e partirò con ‘Verano Zombie‘, canzone di cui sono uscite due parti, presenti nei primi due album di Noyz Narcos: la prima parte è uscita nel 2005 in ‘Non Dormire’ e la seconda nel 2007, nell’omonimo album ‘Verano Zombie’.

Di seguito, vi propongo il video della seconda parte:

In questo caso, sia nella prima parte che nella seconda, Noyz canta solo una strofa, con la seconda affadita al featuring di altri due rapper capitolini nell’orbita Truceklan, Gemello e Metal Carter.

E la differenza d’interpreti è netta ed è ciò che costituisce la vera differenza tra le due tracce.

Se Gemello entra in maniera discretamente classica, con un pizzico di autocelebrazione (“In The Panchine, chi pensi che le scrive queste bombe? / Verano Zombie, rubo i fiori dalle vostre tombe”), Metal Carter entra a gamba tesa, in quella che è una delle entrate più forti del rap italiano (“Entro in discoteca con un mitra e ammazzo tutti / Prendo la percentuale sopra i lutti”).

Ma non vi preoccupate, cari lettori, sono solo parole (o, quantomeno, fino ad oggi il Sergente di Metallo non s’è mai macchiato di crimini di questo tipo) e questo tipo di rap rappresenta un vero e proprio sottogenere, il cosiddetto horrorcore ).

Potremmo parlare di Horrorcore, del progetto In The Panchine (col loro mezzo inglese. Su questo ci tornerò per certo), dell’epopea Truceklan ma divagheremmo troppo, ché qui si parla di remake / reprise / remix.

E proprio come remix viene proposto questo terzo ed ultimo esempio, tratto dall’album del 2006 dei Club Dogo ‘Penna Capitale’: parlo di ‘Cani Sciolti 2006 Rmx’, traccia che rappresenta un omaggio a ‘Cani Sciolti’ dei Sangue Misto, pubblicata nella pietra miliare del 1994 ‘SxM’.

Il beat è evidentemente ispirato all’originale (d’altra parte assieme a Don Joe ci lavora Deda, già artefice dell’originale assieme a Neffa), il ritornello è pressoché identico e le citazioni sono sparse qui e lì nella canzone (sottolineo per tutte la citazione di Jake La Furia: “Abbiamo avuto il piombo il fango ed ogni giorno / Le nostre mani si fanno tagli grattando il fondo”. Rispetto al 1994, anno dell’uscita della traccia originale, la speranza è ancora minore).

Anche in questo caso (come nel caso del dissing) si potrebbe scrivere parecchio di più (è doveroso quantomeno citare ‘Veleno’ di MadMan e Gemitaiz, uscito in ben sei edizioni), ma anche qui il tempo è poco ed il tempo è denaro ed il denaro è importante (vedete cosa fa ascoltare rap per gran parte della propria vita?).

Riprenderemo eventualmente il tema in seguito.

Capitoli precedenti:

Il rap spiegato agli italiani: rubrica sporadica sul genere più ascoltato dai giovani ma meno compreso dai meno

Rap a Sanremo 2019, le prime impressioni sui rapper in gara, da Achille Lauro a Rancore

Che cos’è un dissing? Il pezzo contro Brumotti di Striscia, lo specialista Jamil e brevi (ac)cenni storici