La Germania, sotto forma del Tribunale di Essen finalmente ha dato l’ordine di arresto per Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz,i due manager della ThyssenKrupp di Torino, i quali, con la loro noncuranza e menefreghismo, causarono in seguito il rogo del 6 dicembre 2007. Espenhahn e Priegnitz potranno essere incarcerati sia in Italia che in Germania.
In quel tragico rogo, morirono sette operai: Antonio Schiavone;Giuseppe Demasi;Angelo Laurino; Roberto Scola;Rosario Rodinò;Rocco Marzò e Bruno Santino.
Eccetto Schiavone, gli altri sei morirono entro la fine di dicembre dello stesso anno.
E’ anche vero che i due manager, in caso venissero incarcerati in Germania, non potrebbero scontare pene superiori ai cinque anni, a differenza della Corte Italiana che ha condannato Espenhahn a nove navi e otto mesi, mentre per Priegnitz sarebbero sei anni e dieci mesi si reclusione.
«Quei due assassini sono stati condannati in Italia e devono rispettare la legge italiana, non ci importa niente di quella tedesca. Certo», ha detto Laura Rodinò, sorella di Rosario, una delle vittime «sono contenta che i giudici tedeschi abbiano preso questa decisione, ma perché solo dopo tutto questo tempo e solo dopo che li abbiamo ‘stanati’ con la nostra battaglia? Ce ne hanno fatte passare talmente tante, che non possiamo non pensar male».