Ucciso durante una rapina: i genitori denunciano Salvini, “Infanga la memoria di nostro figlio” 

Loro figlio fu ucciso durante una rapina, i genitori denunciano Salvini

I genitori di un ragazzo di 23 anni, ucciso durante una rapina, hanno querelato Matteo Salvini, ministro dell’interno. 

Si tratta dei genitori di Giacomo Buonamico, un 23enne operaio di Bari, ucciso il 5 giugno del 2010 da un colpo d’arma da fuoco sparato dal gestore di una stazione di servizio a Palo del Colle durante un tentativo di rapina. Il 23enne era a bordo di uno scooter assieme ad un complice di 24 anni. I due giovani la sera stessa avevano già compiuto una rapina, erano armati con una pistola giocattolo ed agirono con una moto Honda 600. 

Ora i genitori del ragazzo morto durante il tentativo di rapina hanno deciso di denunciare Matteo Salvini per aver ‘infangato la memoria di loro figlio’ chiamandolo ‘rapinatore’. 

“Ha infangato la memoria di nostro figlio”

Salvini ha partecipato ad un comizio martedì scorso a Bari, fianco a fianco con un ex consigliere regionale, oggi segretario provinciale della Lega. Si tratta di Enrico Balducci, cioè colui che premette il grilletto contro Giacomo Buonamico la sera in cui il ragazzo, con un complice, tentò di rapinarlo. 

Durante il comizio, sono stati usati termini come “il rapinatore nella prossima vita cambia mestiere” o come “in questa legge è previsto per i parenti del povero rapinatore rimborso zero” ed ancora “sono affaracci tuoi se decidi di fare il rapinatore ti assumi i rischi del tuo vigliacco mestiere”. Frasi che si riferiscono al risarcimento che era stato chiesto anni fa dalla famiglia del ragazzo.

Questo ha offeso i genitori di Buonamico che dichiarano che loro figlio “non era un pregiudicato, non aveva alcun precedente penale, non è, pertanto, mai stato condannato per il reato di rapina”. In effetti è vero, ma per il semplice fatto che la morte di una persona impedisce di instaurare un processo penale che possa valutare quali fossero le sue responsabilità.  

Querela a Salvini da parte dei genitori

Comunque sia, la famiglia del rapinatore ucciso ha deciso di querelare Salvini. “Basta non ne possiamo più di essere individuati come la famiglia del rapinatore e che si continui a parlare ignobilmente di nostro figlio”, hanno detto i genitori del 23enne. 

Che aggiungono: “Abbiamo già dato ampio mandato ai nostri legali di fiducia Saverio Fragassi e Danilo Penna, il primo in sede civile e l’altro in sede penale, perché possano individuare se nelle parole dell’onorevole Salvini ci siano state violazioni di legge, perseguibili ai soli fini della tutela della immagine della nostra famiglia e del decoro e dell’onore del nostro caro defunto. Non c’è alcun rispetto nei confronti dei nostri sentimenti di pietà e dolore”.

“Anche questa. Non ho parole… Qualcuno pensa di spaventarmi?? Hanno trovato l’uomo sbagliato!“ è stato il commento di Salvini alla notizia della denuncia. 

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