Intervista al Pres. di ‘Movimento Gente Onesta’ Giueppe Prete
Buon pomeriggio Presidente Prete. Come commenta la questione legata alla protesta del latte dei pastori in Sardegna?
“No al crollo del prezzo del latte”: una lotta portata avanti da anni. Sono anni che i pastori sardi chiedono alla politica di intervenire per far stabilire un prezzo del latte che riesca a far sopravvivere le aziende che, ricordiamolo, sono la maggiore fonte dell’economia isolana e dell’Italia. Oggi viene pagato 60 centesimi al litro, ma per produrlo ce ne vogliono 74. Quindi viene chiesto anche a questo ‘strano’ Governo gialloverde di intervenire per mediare e far sì che la quotazione del latte salga ad un euro. Dietro a tutta questa vicenda ci sono solo forti speculazioni economiche e la politica le avvantaggia (i grossi produttori caseari e di caseifici con forti legami politici contro i piccoli produttori). Vogliono far scomparire una produzione che ha un buon mercato di settore, il primo. Così scomparirà la Sardegna. Il tema va affrontato sui tavoli di Bruxelles ma anche lì, ahimè, ricevono ‘ordini’ dalla politica italiana a non discuterne.
Giuseppe Prete sulla protesta latte e la Tav
Negli scorsi giorni il vicepremier Salvini ha detto che la Tav si deve fare, cercando dove possibile di risparmiare. Qual è il suo punto di vista a riguardo?
La TAV non è un problema di Salvini, la voleva il PD, come il centrodestra. Non la vuole il Movimento 5 Stelle perché è un territorio, il Piemonte, che gli ha regalato le prime vittorie elettorali e quella zona in particolare viene considerata ‘roccaforte’ pentastellata. L’imbarazzo grillino è nel non trovare una via d’uscita, coraggiosa, per il bene dell’Italia, visto che dicono di tenere tanto al Paese. Ma lo fanno in modo sbagliato.
Quello che spesso non si fa è analizzare, non solo costi e benefici, ma uno studio profondo (previsione) di medio-lungo periodo (20 anni almeno) che analizzi il beneficio, non soltanto il costo (che per buona parte arriva da finanziamenti europei), ma come introito nelle nostre casse e il beneficio per le nostre aziende di fruire di maggiori guadagni nell’export.
Purtroppo la politica, negli ultimi anni, non ha mai avuto una visione imprenditoriale, vive di slogan e ragiona nel breve periodo, si occupa soltanto di chiudere buchi di bilancio senza una scelta coraggiosa e ‘manageriale’. Essere politico significa anche essere un buon ‘manager’ che, purtroppo in Italia, in politica, purtroppo nella politica mancano. Di chi sono le colpe? Sicuramente degli elettori che scelgono principianti ai veri professionisti, dei politici che si adeguano ai populisti per raccattare voti. Finisce sempre che i politici stanno bene, il Paese arretra, chi ne paga le conseguenze siamo sempre noi e chi li ha votati si pente sempre dopo, ma in ritardo. Lo ripeto, la TAV aumenta l’economia delle nostre Imprese che fruiranno di questa magnifica opera e l’Italia finalmente entra in Europa.
Simone Ciloni