Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma condannato a sei anni di carcere per “Mondo di mezzo”

Condanna eccellente, oggi, per il Tribunale di Roma: comminati 6 anni di reclusione all’ex sindaco Gianni Alemanno, indagato nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di mezzo”

Alle condanne eccellenti che sono state comminate dal Tribunale di Roma oggi si è aggiunta anche quella dell’ex primo cittadino Gianni Alemanno. Indagato nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mondo di mezzo”, l’ex sindaco di Roma e membro di Alleanza Nazionale, è stato accusato di corruzione e aver ottenuto dei finanziamenti illeciti tramite la fondazione da lui controllata: “Nuova Italia”. Lo stesso Alemanno ha fatto sapere che la sua vicenda giudiziaria non si concluderà con il verdetto odierno.

Gianni Alemanno condannato a sei anni di carcere, i “precedenti” con Mafia capitale

Gianni Alemanno dovrà scontare una pena pari a sei anni di reclusione, corredata dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici, per corruzione e per finanziamenti illeciti. L’ex sindaco di Roma avrebbe intascato illecitamente circa 200mila euro, incamerati attraverso la fondazione “Nuova Italia”: denaro utilizzato dall’ex Ministro delle Politiche Agricole e Forestali per compiere atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. Questo l’esito di un filone dell’inchiesta denominata “Mondo di Mezzo”, ma il nome di Alemanno compare per la prima volta come sospetto già ai tempi del terremoto scatenato da Mafia capitale (2014). Anzi, secondo quanto sostenuto dall’accusa (da identificare nel PM Luca Testaroli), Alemanno sarebbe stato il punto di riferimento all’interno dell’Amministrazione Comunale di Roma e l’arresto di molti dei suoi collaboratori dimostra appunto il legame con i corruttori (nello specifico Buzzi e Carminati). Alemanno avrebbe operato lavorando con Franco Panzironi, suo collaboratore molto stretto.

Gianni Alemanno condannato a sei anni di carcere, i dettagli della pena

Nel calderone sono finite anche Ama Spa e Eur Spa, che sono state messe a disposizione degli esponenti di vertice, di riferimento, di Mafia Capitale. Il Pubblico Ministero Luca Tescaroli, che ha guidato l’accusa, aveva chiesto una condanna a 5 anni di reclusione per Gianni Alemanno. Il Tribunale ha deciso invece per una pena più pesante: 6 anni di carcere più l’interdizione legale per tutta la durata della pena e la possibilità di non contrattare per due anni con la pubblica amministrazione. Inoltre, per lui la confisca di 298mila euro e il risarcimento di 50mila euro dovuto sia ad Ama sia a Roma Capitale. Gianni Alemanno ha già commentato bollando come “ingiusta” la sentenza e ha fatto sapere che ricorrerà in Appello non appena saranno depositate le motivazioni (fonte: Il Fatto Quotidiano).

(Immagine d’archivio)

Maria Mento

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