Iuschra, chiuse indagini. Indagata educatrice
La Procura di Brescia ha chiuso ufficialmente le indagini preliminari sul caso della scomparsa di Iuschra Gazi, la bambina di origine bengalese di 11 anni scomparsa nei boschi di Serle, Brescia, il 19 luglio 2019. Secondo la Procura, la piccola Iuschra, affetta da autismo, non può che essere morta, trascorsi sette mesi dalla sua scomparsa. Così i sostituti procuratori Antonio Bassolino e Donato Greco hanno chiuso l’inchiesta per la quale c’è solamente un indagato, cioè Roberta Ratti, l’educatrice della Fobap, la Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, che la mattina della fuga seguiva la bambina.
La bambina era scomparsa sull’Altopiano di Cariadeghe, una zona carica con più di 700 ettari di bosco e costellata da moltissime grotte profonde. Della piccola non si è mai trovato nulla: né il corpo, né un vestito, una scarpa, un lembo di maglietta. Le ricerche sono andate avanti per mesi con droni, cani molecolari, speleologi, volontari, ma la ragazzina non è mai stata trovata.
Indagata l’educatrice che era con lei quando fuggì
Il fascicolo sulla scomparsa di Iuschra era per lesioni colpose, ora trasformato in omicidio colposo perché secondo la Procura non c’è speranza che la ragazzina sia ancora viva. Il padre della bambina ha anche sporto denuncia contro l’associazione che si occupa di disabili, e alla quale aveva affidato la sua bambina. “L’avevo affidata a loro. Loro l’hanno lasciata scappare” ha detto Mdliton Gazi.
La donna ora ha 20 giorni di tempo per rilasciare una memoria scritta o per chiedere di essere interrogata dai pm. Roberta Ratti quella mattina di luglio, secondo i sostituti procuratori, avrebbe dovuto incrementare la sicurezza ed il controllo sulla ragazzina, perché già in mattinata Iuschra, affetta da autismo, aveva tentato di scappare. Poi dopo pranzo era fuggita nei boschi e quando l’educatrice si era fermata per chieder aiuto, la bambina è scomparsa definitivamente nei boschi e non è più stata trovata.