Domani mattina si aprono ufficialmente i termini per la presentazione delle domande per il Reddito di Cittadinanza. Un terzo dei beneficiari dovrà trovare lavoro con i navigator

Mancano ormai solo poche ore e dopo si potrà ufficialmente inviare, tramite l’apposita trafila telematica prevista dalla piattaforma dedicata o con gli appositi moduli da compilare e presentare presso i Caf o gli Uffici Postali, la propria domanda per richiedere di usufruire del Reddito di Cittadinanza. Pare che l’Inps potrà essere in grado di dare le prime risposte sulle domande inviate già il 15 aprile, anziché il 26 aprile come previsto in precedenza dai Caf. Cosa dovranno fare esattamente coloro che riceveranno il sussidio? Scopriamo ulteriori dettagli.
Reddito di Cittadinanza pronto a partire, i dati presentati dall’Istat
L’Istat ha presentato in audizione alla Camera i numeri sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza: si tratta di 1 milione e 308mila famiglie e 2 milioni e 706mila individui, per una spesa annua di circa 6,6 miliardi di euro e 5053 euro di beneficio medio calcolato per ogni famiglia. Siamo agli sgoccioli del countdown e già da domani sarà possibile presentare la propria richiesta. Le domande verranno gestite dall’Inps che già entro il prossimo 15 aprile dovrebbe essere in grado di far arrivare a Poste Italiane i primi dati sui redditi da erogare. Inizialmente la data dei primi verdetti era stata posta il 26 aprile, con l’inizio delle erogazioni previste. C’è una velocizzazione, dunque, sulle stime precedentemente realizzate sul funzionamento di tutta la macchina organizzativa ed esecutiva del provvedimento. Poste Italiane, intanto, ha proposto di creare dei turni per lettera, in modo tale da scaglionare le presenze dei cittadini che dovranno fare domanda negli uffici postali e di non rischiare dei sovraffollamenti.
Reddito di Cittadinanza pronto a partire, un terzo dei beneficiari sarà obbligato a lavorare
Come fatto notare dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, soltanto un terzo dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza sarà obbligato a sottoscrivere un patto per il lavoro. Parliamo nello specifico di 897mila persone, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, e nella maggior parte di casi si tratta di persone con soltanto la licenza media (600mila persona) e casalinghe (373mila). Ci sono anche 100mila extracomunitari. I 6mila navigator che saranno impiegati nei centri per l’impiego dovranno intercettare per loro un’offerta di lavoro ritenuta congrua.
Reddito di Cittadinanza pronto a partire, monito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sulla sanzione inasprita
Intanto, si erano prese delle misure atte a scoraggiare qualunque datore di lavoro volesse assumere in nero i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha però elaborato un richiamo nei confronti di questa sanzione, in quanto assimila la categoria a quella di minori e dei clandestini. Il direttore Leonardo Alestra ha spiegato che, mentre un datore di lavoro può accertare più o meno agilmente se il suo lavoratore sia un minorenne o un clandestino (tramite gli appositi documenti, che si tratti di documenti di riconoscimento o permessi di soggiorno), la condizione di beneficiario di Reddito di Cittadinanza non è accertabile. La sanzione potrebbe originare quindi copiosi contenziosi.
(Fonte: La Repubblica.it)
Maria Mento