Festa della Donna 2019: in che modo è cambiato lo stato dei diritti delle donne al giorno d’oggi? Italia al penultimo posto in Europa, esistono ancora disparità salariali ed un tasso di disoccupazione maggiore rispetto agli uomini.
In vista della Festa della Donna, l’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro ha analizzato lo stato di occupazione delle donne nel nostro Paese e nel resto d’Europa, evidenziando come l’Italia sia una delle nazioni più arretrate del continente per quanto riguarda la tutela del diritto al lavoro delle donne.
Differenze salariali e d’impiego tra donne e uomini in Italia
L’Italia si trova infatti al penultimo posto di questa speciale classifica avendo un tasso occupazionale delle donne fermo al 48.1%, ben al di sotto del 60% previsto dalla strategia di Lisbona. Peggio di noi, in Europa, solamente la Grecia (43.3%), mentre Francia, Germania e Gran Bretagna superano abbondantemente il 60%, in generale l’Italia è al di sotto degli standard europei del 13.2 %. Il dato diventa ancora più impietoso se confrontato al livello di occupazione degli uomini: la differenza d’impiego tra uomini e donne tocca il 19.8%, peggio riesce a fare solamente Malta (24.1%), mentre in questo caso siamo dietro anche alla Grecia (19.1%).
Per quanto riguarda quello che in gergo è chiamato il Gender Pay Gap (differenza di salario in base al sesso), l’Italia risulta tra i Paesi più virtuosi d’Europa se viene considerata la paga offerta a uomini e donne per una medesima mansione: in questo caso la differenza (sempre in favore degli uomini) e solo del 5.6% contro una media generale del 13.8% nel resto d’Europa. Differente la situazione della differenza di salario generale, ovvero quella riguardante l’intero mercato del lavoro. Prese in considerazione tutte le mansioni, comprese quelle con prevalenza femminile, la differenza dei salari tra uomo e donna sale addirittura al 43.3% contro la media europea che si attesta sul 39%.