Un uomo ha preso parte ad un esperimento della Nasa per studiare gli effetti della microgravità sugli astronauti: ha trascorso 70 giorni in un letto
Cosa accade al corpo umano dopo aver trascorso oltre due mesi sdraiati su un letto? Lo ha provato Andrew Iwanicki che ha preso parte ad un esperimento della Nasa per verificare le reazioni dell’organismo e del corpo dopo aver passato un lungo periodo di tempo, ben 70 giorni, senza poter di fatto camminare. Il racconto dell’esperienza, riportato da Vice, è alquanto bizzarro ma anche in un certo qual modo inquietante: Andrew ha passato tutto il tempo su un letto dormendo con un angolo negativo di 6 gradi, mentre gli esperti hanno monitorato, giorno dopo giorno, quello che stava succedendo al suo corpo allo scopo di comprendere meglio l’effetto della microgravità sugli astronauti.
Gli effetti dell’esperimento sul corpo umano
L’esperimento risale al 2014 ma di recente, in virtù dei nuovi successi della Nasa e del sempre più concreto progetto di una missione dell’uomo su Marte si è tornato a parlarne: alla rivista Vice la ‘cavia’ ha rivelato come si è sentito dopo un così lungo periodo di tempo senza poter camminare. “Non appena il letto è stato messo in posizione verticale – ha dichiarato – mi sono sentito le gambe pesanti come non mai. Il cuore ha raggiunto i 150 battiti al minuto. Avevo prurito ovunque ed ero sudato fradicio- Il sangue mi è sceso alle gambe, irrorando le vene che durante i mesi passati a letto si erano fatte sempre più elastiche. Pensavo di svenire”.
L’annuncio per trovare le cavie
E’ stato l’Istituto di Medicina e Fisiologia spaziale di Tolosa, in Francia (Medes), a pubblicare l’annuncio di lavoro per trovare dei volontari disposti a prendere parte a questo esperimento, a fronte del pagamento di 16mila euro. Con una finalità: comprendere meglio gli effetti della condizione di assenza di peso tipica della Iss, la Stazione Spaziale Internazionale. Arnaud Beck, a capo dell’esperimento, cercava 24 ragazzi di età compresa tra i 24 e i 45 anni. I requisiti erano importanti: tutti dovevano essere in forma, non fumatori, sportivi e senza alcuna allergia alimentare, oltre che con un indice di massima corporea non inferiore a 22 e non superiore a 27. Andrew e gli altri volontari hanno dovuto fare, per più di due mesi, tutto sul letto, compresi i bisogni corporali, ma anche mangiare e lavarsi, oltre che ovviamente dormire. Le ripercussioni fisiche registrate sono state molte, dalla pressione bassa alle vertigini, dalla perdita di peso all’indebolimento degli arti inferiori, dalla pressione bassa alla perdita del tessuto muscolare.