Ragazza troppo brutta per essere stuprata, assolti i presunti colpevoli: è indignazione per l’incredibile sentenza

È successo ad Ancona, dove il collegio dei giudici ha assolto un ragazzo dall’accusa di stupro nei confronti di una coetanea di nazionalità peruviana. Le motivazioni della sentenza indignano: la ragazza sarebbe stata troppo brutta per poter piacere all’indagato

Lo stupro non è credibile perché la vittima è troppo brutta per essere stuprata. Queste le pericolosissime e incredibili motivazioni depositate dalla Corte di Appello di Ancona per motivare la sentenza di assoluzione a carico di due giovani accusati di stupro da una coetanea. I ragazzi erano stati accusati da una ragazza di origini peruviane che però avrebbe il difetto di essere ritenuta fisicamente poco avvenente. Da qui la scarsa credibilità della sua denuncia e una conclusione che lascia sconvolti e indignati: poco bella per attirare sessualmente i suoi aguzzini, è più probabile che la giovane abbia inventato di sana pianta questa storia di violenza.

Ragazza troppo brutta per essere stuprata, la violenza commessa nel 2015

Lo stupro della ragazza peruviana di 22 anni, oggetto di una sentenza che ha scatenato l’indignazione generale, è avvenuto ad Ancona nel marzo del 2015. La ragazza si presentò in ospedale, accompagnata dalla madre, dichiarando di essere stata stuprata da due giovani, di cui uno faceva il palo durante la violenza. I tre, dopo le lezioni presso la scuola serale che frequentavano, avevano deciso di bere delle birre insieme. Complice il troppo alcol in corpo avevano deciso di avere dei rapporti sessuali ma ad un certo punto la ragazza avrebbe cambiato idea, esprimendo un dissenso rimasto inascoltato dai due. La visita medica alla quale la giovane venne sottoposta non solo confermò la presenza di lesioni compatibili con uno stupro ma anche la presenza di benzodiazepine nel sangue: psicofarmaci che la ragazza non pare abbia preso volontariamente. Nel 2016 i due giovani furono condannati, in primo grado di giudizio, a scontare una pena rispettivamente di cinque e tre anni di reclusione.

Ragazza troppo brutta per essere stuprata, dopo la sentenza shock il processo è da rifare

La vicenda processuale relativa a questi fatti riprende nel novembre del 2017, quando i due giovani fanno ricorso contro la sentenza e la Corte di Appello li assolve con una sentenza shock. Le motivazioni dell’assoluzione fanno riferimento alla scarsa avvenenza fisica della vittima, di aspetto mascolino e quindi troppo poco piacevole per essere la vittima di uno stupro. Una delle prove di questo risiede nel fatto che “la ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo “Vikingo” con allusione a una personalità tutt’ altro che femminile quanto piuttosto mascolina”. Questa una delle esternazioni che è possibile leggere nella motivazione. A firmarla, inoltre, tre giudici di sesso femminile: un altro particolare che non fa altro che meravigliare ancora di più. “Ritenere che la mancata attrazione sessuale del presunto stupratore nei confronti della vittima possa rappresentare un elemento a sostegno della mancanza di responsabilità, credo debba essere evitato perché si rischia di appesantire lo stress cui la vittima è già sottoposta“, ha detto il procuratore generale della Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani, che ha impugnato la sentenza. La sentenza è stata annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione. Il processo di Appello sarà da rifare.

(Fonti: Ansa e La Repubblica)

(Immagine di repertorio)

Maria Mento

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