Un autobus della ditta Crognaletti, partito da Firenze e destinato a raggiungere Barcellona, è stato fermato in territorio francese dalla Gendarmerie. A bordo anche dei. I due autisti sono stati arrestati

Nizza (Francia). Arrestati dalla Gendarmerie francese con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È successo a due autisti che sabato 9 Marzo stavano coprendo la tratta Firenze-Barcellona a bordo di un autobus della Autolinee Crognaletti di Jesi. Superato il confine e giunto in territorio francese, l’autobus è stato fermato dalla Polizia francese per essere sottoposto a dei normali controlli di routine. Qualcosa, però, non ha funzionato per il verso giusto e ha portato all’arresto dei due autisti. I due dipendenti della Crognaletti hanno poi fatto un resoconto shock della loro bruttissima disavventura.
Bus Crognaletti fermato a Nizza, a bordo del pullman una famiglia pakistana con visto non regolare
Un autobus delle Autolinee Crognaletti è stato fermato sabato scorso dalla Gendarmerie francese nei pressi di Nizza, subito dopo aver superato il casello di La Turbie. Quello che sembrava un normale controllo sui documenti di autisti e passeggeri si è trasformato in un incubo. A bordo del pullman viaggiavano una coppia pakistana con due figli di circa cinque anni. I quattro, pur possedendo la carta d’identità, pare non avessero i visti in regola. È scattata quindi l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per i due autisti che hanno subito un rocambolesco arresto, non privo di parecchi abusi commessi dalla Gendarmerie nei loro confronti. I due uomini, una volta liberi, hanno avuto la possibilità di raccontare cos’è loro accaduto in quelle ore.
Bus Crognaletti fermato a Nizza, il racconto shock dei due autisti sul comportamento della Gendarmerie
“Solitamente questi controlli durano dai 5 ai 20 minuti. È già capitato che abbiano trovato persone a bordo con problemi sui documenti, però li hanno sempre fatti scendere, lasciandoci proseguire il viaggio. Questa volta invece il controllo si è protratto per oltre due ore e, una volta terminato, ci hanno obbligati a seguirli con il pullman fino all’aeroporto di Nizza. Senza darci alcuna spiegazione hanno fatto scendere tutti i passeggeri che erano a bordo, poi ci hanno fatto chiudere a chiave l’autobus e ci hanno condotti nell’ufficio della polizia di frontiera che si trova all’interno dell’aeroporto”, ha raccontato uno dei due autisti rimasto invischiato in questa situazione più che surreale. Ma il peggio è venuto dopo. I due autisti sono stati perquisiti, sono stati spogliati e dopo la firma di alcuni documenti (validi per un fermo di 24 ore) sono stati rinchiusi in due stanze diverse senza cibo né acqua. Ai due è stato anche proibito di poter chiamare qualcuno: l’autista è riuscito a mandare un messaggio su WhatsApp al numero della ditta prima che gli venisse sottratto pure il telefono. La situazione è perdurata fin quando, intorno alle 10 di domenica mattina, sono stati prelevati e portati in un altro luogo.
Bus Crognaletti fermato a Nizza, i sindacati contro la Francia. Le dichiarazioni di Crognaletti
“Con un loro veicolo ci hanno trasferiti in un altro luogo, non so dove, ma a diversi chilometri dall’aeroporto, forse un commissariato. Lì un traduttore ci ha consigliato per velocizzare le procedure di rilascio di non prendere un avvocato e ci hanno informato che per l’accusa di traffico di immigrati clandestini, rischiavamo da uno a 5 anni di reclusione. Siamo stati interrogati separatamente e ci hanno chiuso per un’oretta circa in una cella di due metri con le pareti sporche di sangue. Al termine dell’interrogatorio ci hanno offerto dei biscotti e poi, finalmente intorno alle 14 ci hanno liberati”, ha concluso l’autista che ha voluto raccontare la sua esperienza. I due, entrambi genovesi, sono adesso sotto shock e l’altro non vuole più lavorare su tratte internazionali per evitare di subire nuovamente lo stesso trattamento ingiustificato. Proprio del comportamento assurdo tenuto dalla Gendarmerie si stanno occupando adesso i sindacati. Sulla vicenda è intervenuto anche Daniele Crognaletti, Amministratore Delegato della ditta di trasporti: “Speriamo sia la prima e ultima volta i nostri autisti sono dei professionisti e a loro ci teniamo”.
(Fonte: Centropagina)
(Immagine di repertorio)
Maria Mento