Orban nei guai, il Ppe lo bacchetta e lo sospende, il voto finale a maggio sceglierà il destino di Fidesz

Oggi,l’assemblea politica del Partito Popolare Europeo (PPE), il principale partito di centrodestra conservatore del Parlamento europeo ha deciso di sospendere ma di non cacciare fuori il partito Fidesz del Primo Ministro ungherese Viktor Orban, il quale è stato incriminato da numerosi colleghi del suo stesso gruppo europarlamentare di aver preso una linea troppo sovranista e xenofoba, lontana dai concetti democratici e conservatori del Ppe di Joseph Daul (qui è presente la lista di tutti i partiti delle diverse nazioni che avevano chiesto l’espulsione di Orban).

Il premier ungherese, da sempre uno dei personaggi più controversi e discussi degli ultimi anni, ha fatto parlare di se con i suoi toni islamofobi e razzisti, rendendo la sua presenza all’interno del Ppe alquanto scomoda per molti membri moderati della fazione politica.

Nonostante il primo intento, ovvero quella dell’espulsione, Orban nelle ultime ore è riuscito a mediare un compromesso con i “BIG” del partito, ovvero quello di essere sospeso e rimandare la decisione sul suo destino a maggio.

Manfred Weber, capogruppo del PPE, nonchè candidato del partito alla presidenza della Commissione europea, ha commentato in questo modo la sospensione di Orban e di Fidesz.

«Nella pratica significa che Fidesz non potrà più presentare suoi candidati per gli incarichi di partito, non potrà più votare in nessuna delle assemblee del PPE e non potrà nemmeno partecipare agli incontri del partito»

Lorenzo Carbone