Gilet gialli, donna di 73 anni travolta dalla carica della polizia: ha il cranio fratturato 

Gilet gialli, donna di 73 anni travolta dalla carica della polizia: ha il cranio fratturato 
La donna ferita

73enne caricata dalla polizia: cranio fratturato 

Una donna di 73 anni è stata gravemente ferita alla testa da una carica della polizia contro i gilet gialli, questo sabato a Nizza. Sabato scorso in Francia sono proseguite le proteste da parte del movimento dei gilet gialli che, fra le altre cose, chiede le dimissioni di Macron. 

A Nizza poche decine di persone erano riunite in una piazza centrale della città, Piazza Garibaldi, e fra i militanti presenti anche una donna di 73 anni, con i capelli bianchi ed una bandiera della pace in mano. La donna agitava la bandiera e gridava “Libertà di manifestare”.

Pochi minuti più tardi, la polizia ha caricato la piazza travolgendo la donna che ha picchiato con violenza la testa per terra. La 73enne ha riportato diverse fratture del cranio ed ematomi ed ha perso sangue, ed è stata subito soccorso. 

Ancora violenze contro i gilet gialli 

Le immagini della donna a terra sono state rilanciata dai media France 3 Côte d’Azur e hanno fatto il giro del web. La donna è stata soccorsa sul posto da medici, ha riferito il corrispondente speciale di CNews. Non sarebbe in pericolo di vita. 

La donna, che è una attivista dell’associazione Attac, da anni protesta per la tassazione delle transazioni finanziarie. Aveva partecipato al 19esimo sabato di protesta.

I giornali francesi hanno comunicato che la famiglia della donna sporgerà denuncia per questa ennesima violenza da parte della polizia, per di più contro una donna anziana e assolutamente inoffensiva. Inoltre il procuratore di Nizza, Jean-Michel Pretre, ha comunicato ai media che è stata aperta un’inchiesta presso la Procura per scoprire le cause del ferimento. 

La polizia francese, che ha ricevuto l’ordine di usare il pugno di ferro da parte del fedelissimo di Macron, il ministro dell’interno, ha causato decine di persone ferite fra cui mutilati che hanno perso occhi, mani, e funzionalità di parti del corpo. Un massacro che prosegue da quasi cinque mesi e al quale i media non sembrano molto interessati, nonostante si svolga in un Paese europeo.  

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