La leggenda ci narra che questa fu la scala che Gesù di Nazareth dovette salire per andare a parlare con il prefetto romano Ponzio Pilato per sapere della sua sorte, sembra che nel 326 d.C venne fu portata a Roma da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino e fu restaurata e riportata alla sua gloria,come ai tempi in cui venne toccata dai piedi del Messia.
Innocenzo III, vedendo lo stato decadente e in pessime condizioni della scala (a causa del continuo viavai di pellegrini che salivano i gradini stando in ginocchio in simbolo di fede) nel 1723 decise di farla restaurare, mettendoci sopra il celebre marmo «proconnesio» e “foderandola”di noci. Negli anni a venire, la scala divenne interdetta al pubblico, anche perchè come ci racconta padre Francesco Guerra:
«E’ impressionante vedere i segni della devozione di milioni di pellegrini. Sulla Scala secondo la tradizione ci sono 4 macchie del sangue di Gesù: 3 sono coperte da croci, 2 di bronzo e una di porfido rosso. All’altezza della quarta, protetta da una grata, si è formato un buco, perché i fedeli infilavano le dita per toccare proprio quel punto»
Ciò rese necessario un ulteriore restauro, che iniziò nel 1990.
Ora dopo quasi trent’anni, tutti i fedeli cristiani potranno finalmente avere la gioia di poter attraversare questa gigantesca reliquia cristiana.
A partire dal 11 aprile 2019, la scala sarà visitabile e percorribile e verrà benedetta dal Cardinal Vicario De Donatis