L’Università di Catania ha deciso di intitolare un’aula a Umberto Scapagnini, l’ex sindaco che ha causato un buco di un miliardo di euro nelle finanze del comune etneo.
Domani, venerdì 29 marzo, si terrà la cerimonia di intitolazione dell’aula magna della Torre Biologica dell’Università di Catania in memoria di Umberto Scapagnini. Si apprende che la cerimonia avverrà a margine del convegno di Psiconeuroendocrinologia intitolato “La ricerca in Psiconeuroendocrinologia come crocevia delle moderne Scienze biomediche” e patrocinato dalla Società italiana di farmacologica.
La decisione di intitolare l’aula magna all’ex luminare è legata ai suoi meriti accademici: Scapagnini, infatti, è stato un innovatore nel campo degli studi del rapporto tra funzioni cerebrali e organi, cercando per la prima volta un ulteriore correlazione con il sistema immunitario. Sembrerebbe insomma che l’intitolazione venga fatta a pieno merito, eppure non tutti potrebbero essere d’accordo con questa onorificenza alla sua memoria.
Lo Scapagnini politico ed il buco di un miliardo di euro
Impossibile, sopratutto a Catania, slegare la figura di Scapagnini medico e ricercatore da quella di politico. Il defunto professore di psiconeuroendocrinologia, infatti, è stato sindaco della città etnea per due mandati consecutivi, quindi per ben 8 anni. La sua separazione con la città che l’ha accolto prima come il più giovane ordinario di farmacologia medica e poi come primo cittadino non è stata (per usare un eufemismo) delle migliori.
Nel corso del suo incarico politico in Sicilia, infatti, Scapagnini ha letteralmente dilapidato tutti i fondi concessi all’amministrazione per interessi personali, lasciando al suo successore un buco in bilancio di un miliardo di euro che ha causato non pochi problemi: tra questi il mancato pagamento di stipendi dei dipendenti comunali per diverse mensilità, l’impossibilità di effettuare le semplici opere di manutenzione delle strade, la necessità di lasciare al buio quasi tutte le notti ampie zone della città. Senza considerare l’impossibilità di creare eventi e partnership che avrebbero permesso di aumentare gli introiti e sanare in parte il debito.
Ciò che rende ancora più grave quel gesto di irresponsabilità è il fatto che ancora oggi, a distanza di 8 anni, il Comune di Catania versa in difficoltà economiche: i debiti con le banche, la necessità di amministrare la città e la mancanza di sostegno economico dal governo centrale hanno aumentato il buco di bilancio, costringendo il neo eletto sindaco Pogliese a dichiarare fallimento per la seconda volta in meno di un decennio. Risulta dunque evidente che, nonostante i meriti accademici, conferire un’onorificenza al sindaco che ha messo in ginocchio una delle città più importanti del sud Italia possa risultare per i cittadini quantomeno beffardo.