Abbiamo intervistato il finalista del talent show di Sky e TV8
Viene definito il ‘padre del cosplay italiano’ grazie all’interesse per questa pratica molto comune al mondo nipponico ed è un artista creativo a 360 gradi. Ci riferiamo a Gianluca Falletta, che con la sua visual art è riuscito a raggiungere la finale del popolare programma ‘Italia’s Got Talent’; in ESCLUSIVA ha risposto alle nostre domande.
Ciao Gianluca, presentati ai nostri lettori…
Ciao cari lettori di NewNotizie.it, è un onore per me farvi leggere la mia storia. Io sono semplicemente un creativo, ovvero una persona che ha dedicato la sua vita ad inventare soluzioni più o meno tecnologiche con l’obiettivo di emozionarvi e trasformare le vostre esperienze entertainment in qualcosa di unico e memorabile. Che siano installazioni visuali digitali (come avete visto in tv), oppure videogiochi, scenografie proiettate, dark ride, walkthrough o show il mio lavoro è rendervi partecipi come protagonisti di una storia che è raccontata e realizzata letteralmente tutta intorno a voi.
Hai raggiunto la finale di ‘Italia’s Got Talent’ e mostrare le tue grandi capacità con la visual art: cosa hai voluto trasmettere nell’atto conclusivo del programma ai giudici e al pubblico a casa?
Dopo aver celebrato il talento di Federica Pellegrini (una delle icone sportive più importanti di questo inizio secolo) raccontando la storia della “divina” direttamente sul suo corpo e ripercorrendo le tappe più importanti ed emozionanti della sua carriera e dopo aver cercato di raccontare la storia delle storie (la nascita della vita e dell’umanità sul corpo di una cara amica in dolce attesa), per la finale ho deciso di rendere omaggio ad una delle menti più brillanti di sempre del nostro Paese, icona e simbolo del connubio perfetto tra scienza e arte: Leonardo Da Vinci. In occasione dei 500 anni dalla sua morte, il mio è stato senza dubbio un tributo ad una delle personalità più importanti di sempre, che ha saputo coniugare in maniera perfetta il concetto di tecnologia e espressione, creatività e metodo, colui che per primo ha sfidato le regole dell’intelletto per portare i suoi contemporanei in un futuro radioso ed emozionante.
Intervista a Gianluca Falletta di ‘Italia’s Got Talent’
Qual è la storia che tramite la visual art sogni di rappresentare in futuro? Dove trai ispirazioni per i tuoi lavori?
Trovo ispirazione dalle storie, raccontate o inedite che hanno la forza di vivere al di là dei mezzi tradizionali di narrazione. Dopotutto non esiste più una barriera così definitiva in cui si può racchiudere uno storytelling e le stesse definizioni di crossmedialità e transmedialità sono ormai massivamente presenti nel nostro fruire quotidiano di “storie”. Ogni progetto è una nuova sfida, il vero obiettivo della creatività visuale è quello di raccontare in maniera coerente e regalare emozioni concrete interpretando uno storytelling in maniera sempre nuova. Non esistono dopotutto storie belle o brutte, ambite o dimenticate, c’è solo la volontà (e il piacere) di raccontarle in modo corretto.
Consideri giusto il podio in finale (Nicola Virdis terzo, Andrea Paris al secondo posto e il vincente Antonio Sorgentone)?
Tutti i concorrenti del programma sanno molto bene che non ho mai vissuto questa avventura in senso “agonistico”, anzi come gli spettatori avranno sicuramente notato mi sono sentito un pesce fuor d’acqua e ho dovuto “combattere” contro la mia timidezza più che “gareggiare” con gli altri partecipanti. Tutti loro sono stati una vera e propria famiglia per me, mi hanno aiutato e supportato nel mio non essere abituato a stare sul palco piuttosto che dietro le quinte. Detto questo è una gara, con un regolamento e con dei vincitori: stimo tantissimo tutte gli artisti che si sono classificati nei primi tre posti e la mia vittoria vera è stata condividere con loro questa esperienza meravigliosa, con la consapevolezza di aver regalato qualche emozione al grande pubblico!
Simone Ciloni