“Sette modi per uccidere Salvini”
La sequela della satira di cattivo gusto, sempre che di satira si possa parlare, non accenna a diminuire nella politica italiana.
Sotto i riflettori si trova ancora Vauro, il vignettista anti-Salvini che aveva fatto discutere perché durante il programma Quarta Repubblica, quando aveva sentito un immigrato intervistato sostenere che “se avesse dovuto fare un gesto dimostrativo non avrebbe preso in ostaggio 51 bambini ma avrebbe ucciso Salvini” l’ha giustificato.
“Cosa c’è di strano?” aveva commentato candidamente Vauro quando aveva sentito le parole choc dell’immigrato. Non solo, si era anche gettato in voli pindarici per cercare di giustificare le parole dello straniero, chiare minacce al ministro. “il senso pare chiaro: ‘Se dovessi’ non ‘se volessi’ e soprattutto non ha detto ‘ucciderò Salvini’”. Le sue osservazioni hanno ovviamente suscitato scalpore, e Vauro, piccato, ha risposto con una lista di modi per uccidere Salvini, attirando ancora su di sè l’attenzione. Nella sua lista di modalità per uccidere Salvini, Vauro inserisce la “nutella assassina” e “il sabotaggio”. Ma anche “La felpa fatale”, “L’uniforme killer”.
Santoro: “Cerco serial killer”
Quando è stato fatto notare a Vauro che forse non era proprio l’ideale ironizzare sulla morte di Salvini con tanta leggerezza, Vauro si è sentito offeso nel suo “diritto di satira”. Ed ha pure ribaltato la questione, sostenendo che i leghisti gli impediscono la libera espressione.
“Ancora una volta Matteo Salvini aggredisce con espressioni ingiuriose, assolutamente in contrasto col ruolo che ricopre, per aizzare le legioni dei suoi fans – tra i quali sul web si contano non pochi squadristi – che non esiteranno a pronunciare minacce serie all’incolumità di uno dei più famosi e apprezzati autori di satira” sostiene Michele Santoro, intervenuto a difesa del vignettista. Nella versione di Santoro, quindi, è Vauro ad essere minacciato dai leghisti e a non poter ironizzare sulle modalità per ammazzare Salvini.
“Al fine di liberarci da un ministro dell’Interno squallidamente ignorante che dovrebbe garantire la sicurezza di ogni cittadino, indipendentemente dalla sua razza e dalle idee politiche e religiose che professa, offro congrua ricompensa a un killer in grado di mettere in pratica uno dei sette modi indicati da Vauro per ucciderlo. Con la preghiera di contattarmi con la massima urgenza” così si accoda a Vauro Santoro, evidentemente incoraggiato dalla carenza assoluta di condanne politiche per l’accaduto.
Salvini: “Sono nel giusto”
“Più questi radical-chic (con portafoglio a destra) mi attaccano, più mi convinco che siamo nel giusto” commenta laconico Salvini.
In realtà, a gente come Vauro, nessuno impedisce mai la possibilità di esprimersi. Resta da chiedersi se le reazioni della stampa sarebbero state così pacate se la lista delle modalità (ironiche) per uccidere un politico avesse riguardato altri personaggi.
Dopo le innumerevoli minacce di morte a Salvini (ieri è stato imbrattato un muro a Torino dove si inneggiava alla morte del primo ministro e del sindaco di Torino) c’è ancora chi trova divertente ironizzare sull’omicidio di una personalità politica. Nonostante i gesti estremi di Sy a San Donato, nonostante l’intervista di Quarta Repubblica abbia dimostrando un odio montante e sicuramente aizzato anche dai media nei confronti del ministro, c’è chi continua a buttare benzina sul fuoco. Resta da chiedersi per quale motivo, e forse è sufficiente un piccolo sforzo di fantasia.