Rom bruciano plastica, residenti infuriati
Anche a Palermo sale la rabbia popolare contro i nomadi, questa volta a causa dell’ennesimo incendio di spazzatura che ha intossicato il quartiere. La protesta scoppia due giorni fa in una via di Messina Montagne, in una villetta confiscata alla mafia dove erano stati ricollocati i nomadi che erano stati sgomberati in mattinata dal campo della Favorita.
Spostati dal campo nomadi nella villetta, i rom hanno pensato subito di accendere un bel falò per bruciare tutta la plastica e la spazzatura che hanno trovato nei dintorni. Un fatto, questo, che ha scatenato le proteste dei residenti.
I residenti: “Non li vogliamo qui”
I residenti, vedendo una nube nera salire dalla villetta, hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco. I vigili hanno spento il fuoco in pochi minuti. Sul posto è intervenuta anche la polizia.
Uno dei primi a parlare coi giornalisti è Salvo Cerrito, imprenditore che abita poco distante. “Abbiamo chiamato subito la polizia e poi sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Gli agricoltori della zona non possono bruciare la legna perché vengono denunciati; i rom invece possono dare fuoco alla plastica. Noi non li vogliamo. Sono arrivati da qualche ora e già hanno creato una nube nera che ha infestato la zona”.
In generale, le persone del luogo non sono affatto contente della permanenza dei rom. “Non li vogliamo qui” spiega Cerrito. Ed annuncia un incontro fra residenti e proprietari per contestare la decisione del comune. Una polemica che ricorda quella scoppiata contro i rom a Torre Maura, Roma.