Il video della nazionale italiana contro il razzismo: “Alla violenza rispondiamo con l’amore”

"Alla violenza rispondiamo con l'amore"
(Screenshot Video)

Sei atleti della nazionale italiana sono stati scelti per girare un bel video che punta a cancellare i comportamenti razzisti dei tifosi nei confronti degli atleti azzurri con origini straniere.

Senza contare gli Stati Uniti, pionieri dell’integrazione razziale nello sport, da anni diverse nazionali si avvalgono delle prestazioni di atleti provenienti da paesi stranieri. Esempi virtuosi sono la Francia, l’Inghilterra e l’Olanda (complice anche il passato da potenze coloniali), ma in tempi più recenti anche la Germania ed il Belgio. Piano piano anche in Italia questa corretta pratica di integrazione degli immigrati con cittadinanza di prima, seconda o terza generazione, si sta affacciando in tutte le nazionali sportive, ma non sempre e non da tutti questo naturale processo viene accettato.

Lo dimostrano centinaia di messaggi razzisti rivolti al singolo giocatore straniero coinvolto in una competizione o messaggi del tipo: “Possono avere anche la cittadinanza ma restano sempre africani” o “Questa sera gioca la nostra nazionale, speriamo che sia italiana e non ci siano stranieri” o ancora “Non tifiamo per una nazionale fatta di gente non italiana”.

Il bel video della nazionale italiana contro il razzismo

Proprio le tre frasi riportate sopra sono alcuni degli insulti e dei commenti razzisti che sei atleti con origini straniere di diverse nazionali italiane leggono ad incipit del video contro il razzismo girato con il patrocinio del CONI. I sei atleti sono: Eyob Faniel, Najla Aqdeir, Yohanes Chiappinelli, Yassin Bouih, Eusebio Haliti e Noemi Batki.

Dopo aver letto i messaggi rivolti agli atleti italiani con origini straniere, i ragazzi si presentano, parlano delle loro origini e spiegano per quale motivo si sentono a tutti gli effetti italiani (anche se la semplice cittadinanza basterebbe a renderli tali). Alla fine ognuno di loro spiega in che modo affronterebbe il discorso sull’integrazione con gli autori dei messaggi xenofobi. Il messaggio di fondo che trasmettono questi ragazzi è che per combattere il razzismo basta il dialogo veicolo di un sentimento fondamentale: l’amore.

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