Sudan, colpo di Stato, circondato il palazzo: il presidente Omar Al-Bashir  si dimette

Sudan, colpo di Stato, circondato il palazzo: il presidente Omar Al-Bashir  si dimetteIl presidente del Sudan si è dimesso

La presidenza di Omar Al-Bashir è conclusa. Il Sudan si è liberato del presidente che da ormai più di 30 anni dirigeva e gestiva col pugno di ferro il Paese. Anche se ancora non è intervenuta una dichiarazione ufficiale, le fonti giornalistiche spiegano che il palazzo di Omar Al-Bashir è stato circondato e il presidente si sarebbe dimesso.

L’esercito, secondo la rete Al Jazeera, avrebbe arrestato il vice presidente del Paese e il Ministro della Difesa, nonché il leader del partito di Governo. 

Alle prime ore dell’alba le tv e le radio di stato hanno annunciato che è pronto un messaggio da dare alla nazione. Migliaia di persone, in questi giorni, si sono riunite di fronte al quartiere generale dell’esercito per chiedere che Omar Al-Bashir si dimettesse. “Chiediamo al nostro popolo di tutta la capitale e della regione circostante di recarsi immediatamente nell’area del sit-in e di non andarsene da lì fino alla nostra prossima comunicazione” ha comunicato l’Associazione dei professionisti sudanesi (Sudan Professionist Association) che ha organizzato la protesta. 

Proteste per crisi economica 

In un Paese in piena crisi economica, dove l’inflazione ha toccato il 44%, da diversi giorni la folla era in agitazione. Omar Al-Bashir aveva tentato di tamponare le proteste dimettendosi dalla guida del partito e riducendo i prezzi dei beni di prima necessità. Ma questa volta nulla era servito per placare le polemiche, e le proteste sono andate avanti per giorni.

Negli scontri centinaia di persone sono state arrestate, i feriti sono centinaia, i morti oltre 50. Ora si sta valutando la nomina di un partito di transizione, e si dovrà capire chi sarà alla guida di detto partito. Intanto c’è una profonda spaccatura fra le milizie del Janjaweed, fedeli a Omar Al-Bashir, e l’esercito che invece ha arrestato alcuni componenti del partito. 

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