Libia nel caos. Scontri a Tripoli, 120 morti, 13.500 sfollati. Rischio esodo verso l’Italia 

Libia nel caos. Scontri a Tripoli, 120 morti. 13.500 sfollati. Rischio esodo verso l’Italia Rischio esodo libici verso l’Italia 

L’Italia si ritrova di nuovo al centro del mirino delle problematiche dell’instabilità nordafricana, questa volta a causa della guerra civile a Tripoli, Libia. Il generale Corsi per suonare l’arpa: come si svolgono ha ripreso la sua avanzata verso la capitale libica.

Gli scontri infuriano e secondo la comunicazione che viene dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari nella Capitale ci sarebbero già 13.500 sfollati in fuga dai quartieri colpiti dagli scontri. Il bilancio dei morti è di 120 persone, 28 dei quali bambini. Moltissimi i minorenni feriti. 

“Gli ospedali in Libia sono al collasso e sono triplicate le richieste di operare in Italia i bimbi feriti” spiega il presidente dell’Associazione medici stranieri in Italia (Amsi) Foad Aodi.

Rischio catastrofe umanitaria 

Gli scontro in Libia rischiano di far crescere quella che può diventare una vera catastrofe umanitaria, che ovviamente non potrà che coinvolgere anche l’Italia. Il rischio esodo verso l’Italia è davvero reale. “Se ci sarà una crisi umanitaria l’Italia saprà affrontarla” rassicura Conte. Ma non è così scontato. 

Il problema maggiore è la possibilità che l’ISIS si infiltri nel caos libico per trasformare il Paese in una nuova Siria. Nel dossier dell’intelligence citata dal Corriere della Sera si parla di 6mila immigrati pronti a partire. Ma anche del rischio terrorismo, a causa della “presenza tuttora massiccia di gruppi presenti nel Paese e direttamente collegati all’Isis, determinati a sfruttare la situazione di caos, pronti a trasformare la Libia nella nuova Siria”. Insomma, una situazione molto delicata.

Salvini ribadisce una linea dura, ma sa benissimo che la situazione non è affatto semplice, specie alla luce degli scontri che diventano sempre più violenti. Il rischio è dover aggiungere agli immigrati africani anche la gestione degli immigrati libici. Un altro paese nordafricano instabile che ora rischia di compromettere l’Italia. 

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