I Tauro Boys sono per lo scrivente uno dei gruppi emergenti più interessanti del panorama rap / trap italiano.
Dopo un primo periodo in cui mi sono dovuto abituare al loro modo di cantare – ma questo m’è successo con diversi artisti della nuova e della nuovissima scuola – ho iniziato ad apprezzare il gruppo capitolino che nelle sue canzoni rappresenta un immaginario diverso da quello classico stereotipato (e di norma denigrato dai media nazionali), con ritornelli che entrano in testa come potrebbero entrare quelli di una boyband (lo stesso Prince lo sottolinea: “Ho una band coi mie bestfriend”).
Nell’ultimo singolo uscito – ‘Ready For War’ – i Tauro Boys, si allineano al trend del momento, quello che vuole l’universo (t)rap contaminato da sonorità distanti e in qualche maniera più tradizionali come, nello specifico, il punk rock.
Soprattutto il ritornello potrebbe venire dalla fine dello scorso millennio.
E per testimoniare come i Tauro Boys rappresentino un immaginario a tratti distante da quello canonico di seguito un piccolo pezzo:
All you can eat su una bitch
Che non sa bene gli effetti
Che faccio io il venerdì, eh
Io e lei: Marissa e Ryan
Sotto a una luna piena
Non smette più con la Tauro
Le stan scoppiando le vene
Si passa dall’all you can eat su una bitch (sarà l’inglesismo ma all you can eat su una bitch suona magnificamente, pur reiterando in questo caso il classico stereotipo rap = machismo) alla citazione – scoperta in realtà grazie a Rap Genius – del telefilm ‘OC’, culto soprattutto tra le mie compagne di classe, più o meno nel 2004 – 2005 (che comunque speriamo torni indietro).
Ma i Tauro Boys non sono gli unici a dar vita a questo “revival” punk rock.
Il primo passato dal mio orecchio è stato Ketama con ‘Rehab’, title track del suo ultimo album (tra gli album migliori dello scorso anno).
La canzone è diventata culto e credo la sonorità punk rock abbia aiutato (il contenuto, però, è sicuramente molto meno politically correct. In questo caso, lo sapesse Striscia sicuramente ne farebbe un caso di salute pubblica).
Ho visto poi, quasi casualmente, ‘Hey Sara’, ancor più smaccatamente punk rock, con il cantante – xRick, un emergente assoluto, prodotto da un mostri sacri del rap come Big Fish – che rievoca frattanto nell’estetica il gusto emo che andava una decina d’anni fa.
E se l’emo come stile lo dimenticherei volentieri, quello del punk rock rappresenta un revival interessante, che magari trovo interessante anche perché mi fa sentire 20 anni più giovane, ma che sono certo potrebbe funzionare nuovamente anche a livello maisntream (se è vero che 20 anni fa blink 182 e similia si presero tutto).
Attendo adesso il ritorno del crossover.
(Ancora una volta, avrei voluto scrivere di parecchio altro in questi giorni.
Avrei voluto recensire l’album di Massimo Pericolo, che ho apprezzatto; avrei voluto parlare del featuring di Tormento con JAx che poco alla volta è riuscito a cantare con tutta la scena, anche quella che ai tempi degli Articolo 31 era considerabile “underground” – ma magari su questo ci tornerò; avrei voluto parlare dell’uscita di ‘Craxi Vive’, singolo di Gionni Gioielli, come avrei voluta parlare a suo tempo dell’album – che se non è “il cazzo di album dell’anno”, poco ci manca.
Ma il tempo è tiranno).
RDV