Oggi è la giornata internazionale della marijuana: al suo consumo è legato il numero “420”, divenuto un simbolo e allo stesso tempo un linguaggio in codice
Il 20 Aprile è, per tutti i consumatori, la giornata internazionale della marijuana. Non tutti sanno com’é nata questa ricorrenza, né perché a questo giorno si colleghi il numero “420” (tra l’altro, reso graficamente in diverse maniere: 4/20 o 4:20). Scopriamo insieme qualche dettaglio in più sulle storie legate all’uso e alla diffusione della cannabis, che attualmente ricordiamo comunque essere illegale in Italia (fatta eccezione per la cannabis light così come previsto dalla legge n° 242 del 2016).
Perché il 420 è il numero della marijuana? La vera storia legata alla tradizione
Quando si parla della cannabis e della sua storia non si può non citare il gruppo dei Waldos. Stiamo parlando di un gruppo di ragazzi che decisero di chiamarsi così perché si riunivano a San Rafael (California) sfruttando uno spazio caratterizzato da un muro (muro in inglese si dice appunto “wall”) sito poco fuori dalla loro scuola superiore. Siamo agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso e i Waldos diedero inizio alla tradizione di fumare cannabis alle ore 04:20 e alla ricerca di un campo di marijuana che doveva trovarsi vicino la stazione della Guardia Costiera di Point Reyes. Una caccia al tesoro che ben presto i giovani abbandonarono, senza però lasciare l’abitudine di fumare cannabis alle 04:20. Ecco come il numero 420, inizialmente indicativo di un orario ben preciso, è divenuto non solo parte di un linguaggio in codice capace di richiamare proprio l’argomento ma identificativo anche del giorno in cui si ricorda internazionalmente questa pratica: il 4/20, per l’appunto.
Perché il 420 è il numero della marijuana? Ecco alcune delle varie teorie collegate a questa storia
I Waldos hanno inizialmente pensato di nascondere la loro identità per preservare le carriere poi sviluppate in età adulta. Questo non ha fatto altro che rafforzare il loro mito, facendo nascere intorno al numero 420 le teorie più disparate. Si è detto tanto sul numero 420, e tutto è stato confutato: si è pensato che 420 fosse il codice con cui la Polizia identificava i reati commessi con la marijuana, si è pensato che 420 fosse il numero dei principi attivi contenuti, e addirittura che ci potesse essere un collegamento con la data di nascita di Hitler. Mark Gravitch, Dave Reeddix e Steve Capper sono poi usciti allo scoperto come membri dei Waldos. Anche Bob Dylan, secondo molti, avrebbe potuto essere un membro del clan: una sua canzone, intitolata “Rainy Day Women #12 & 35”, fa riferimento a due numeri che se moltiplicati danno come risultato proprio 420. Ma quest’ultima teoria non è veritiera ed è la matematica a dimostrarlo.
(Fonte: Vice.com)
Maria Mento