Stupro Viterbo, nuovo scontro nel governo. Salvini: “Castrazione chimica”, Di Maio: “Presa in giro”

La dolorosa faccenda legata all’episodio dello stupro di Viterbo, compiuto da due militanti del partito di estrema destra Casa Pound ha creato un nuovo divario tra i sempre più distanti Luigi di Maio e Matteo Salvini, i due vice premier del governo gialloverde.

Salvini ha invocato di nuovo la promulgazione di una legge che renda legale la castrazione chimica per coloro che si macchiano di questo orrendo crimine, scrivendo sui social

“Nessuna tolleranza per pedofili e stupratori: la galera non basta, ci vuole anche una cura. Chiamatela castrazione chimica o blocco androgenico, la sostanza è che chiederemo l’immediata discussione alla Camera della nostra proposta di legge, ferma da troppo tempo, per intervenire su questi soggetti. Chiunque essi siano, bianchi o neri, giovani o anziani, vanno puniti e curati”.

La replica del vice-premier pentastellato non si è fatta tardare. Secondo Di Maio considerando il processo di castrazione chimica sarebbe inutile, visto come strumento di propaganda offensivo verso le donne e frattanto potenzialmente pericoloso.

Un Di Maio particolarmente pungente ha commentato anche lui social dicendo

“Basta con questa storia della castrazione chimica. È una presa in giro alle donne, lo abbiamo già spiegato, e tra l’altro non è nel contratto di governo. Ma ciò che più incuriosisce nelle parole della Lega che anche CasaPound chiedeva e chiede la castrazione chimica e poi guarda il caso, ad aver commesso lo stupro e ad essere arrestato è stato un loro consigliere”