Sparatoria in un campus Usa, studente apre il fuoco: almeno due morti e quattro feriti

sparatoria nel campusUno studente di 22 anni ha sparato contro i ragazzi in un campus universitario americano uccidendone due, quattro giovani gravemente feriti

Ancora paura nei campus degli Stati Uniti in seguito ad una drammatica sparatoria compiuta, stando a quanto emerge dai media locali, da un ragazzo di soli 22 anni. Il bilancio è tragico: la polizia ha confermato che almeno due persone sono morte e vi sarebbero almeno quattro feriti: ad aprire il fuoco, in un campus della North Carolina, sarebbe stato proprio uno studente dell’università di nome Trystan Andrew Terrel, che la polizia è riuscita a fermare e arrestare e che si trova ora sotto custodia, sorvegliato a vista. Stando ad una prima ricostruzione l’autore dell’ennesima strage in un istituto scolastico americano avrebbe utilizzato una pistola sparando contro gli studenti all’interno di un edificio della Unc Charlotte, uccidendone due. I feriti versano in gravissime condizioni: il sospetto è stato identificato subito mentre non è ancora chiaro il movente del suo terribile gesto.

Le prime parole del nonno del killer

L’arresto di Terrel è stato confermato dal dipartimento di polizia ma nessuna dichiarazione è stata rilasciata in merito alle accuse a suo carico. Paul Rold, nonno del ragazzo, ha però parlato ai giornalisti raccontando loro alcuni retroscena e spiegando che il 22enne si è trasferito insieme al padre a Charlotte nel 2017, in seguito al decesso della madre. Sempre il nonno ha confermato che Trytan frequentava la stessa università nella quale ha deciso di aprire il fuoco, un istituto che conta oltre 26.500 e ben 3000 tra personale e docenti. Attorno al campus, ubicato a nord est del centro cittadino, vi sono aree residenziali. L’allarme è scattato non appena alcune persone hanno notato che il ragazzo aveva un’arma tra le mani e nell’arco di pochi minuti sono intervenute le forze speciali della polizia. I feriti sono stati trasferiti in ospedale e tre dei quattro sono ancora in pericolo di vita.

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