Cancellati con un emendamento alcuni articoli di un Regio Decreto in vigore dal 1928: adesso per i bambini delle elementari non ci saranno più provvedimenti disciplinari
I bambini che frequentano le scuole elementari da ora in avanti non riceveranno più note sul registro o sanzioni disciplinari di altro tipo. La novità stata introdotta dall’abolizione di un Regio Decreto del 1928. Una presa di posizione che è stata appoggiata da chi ritiene che sia giusto guardare avanti e lasciarsi alle spalle norme non più al passo con i tempi. Non manca, come sempre, una fazione opposta composta da coloro i quali credono si debba mettere un freno a fenomeni dilaganti come il bullismo. A questo punto ci si chiede se questo “snellimento” a cui sta andando incontro la scuola possa essere quello giusto o se sarà opportuno introdurre, più in là, dei correttivi.
Stop alle note sul registro alle elementari, aboliti alcuni articoli di un Regio Decreto del 1928
Grazie a un emendamento proposto dalla Commissione e votato favorevolmente alla Camera, alle scuole elementari non ci saranno più sanzioni disciplinari per i bambini. Niente espulsioni né note sul registro. Possiamo commentare, a ragione, che si tratta di un passo storico per la scuola italiana: in tal senso, era ancora attivo un Regio Decreto datato 1928. È passato quasi un secolo da quella norma dai più ritenuta superata e anacronistica se applicata alla situazione sociale di un’Italia completamente diversa rispetto a quella del ventennio. L’emendamento che è stato approvato ha il potere di abolire gli articoli che vanno dal 412 al 414 del Regio Decreto in questione. Lo scopo di tale intervento è quello di potenziare la collaborazione scuola-famiglia. Ma sarà stato giusto mettere mani alla norma in un momento storico nel quale la deriva dei giovanissimi sta dando vita a una crisi sociale e di valori sentite come gravissime? La preoccupazione è rivolta, soprattutto, ai casi di bullismo che anziché venire arginati pare si stiano moltiplicando su tutto il territorio.
Stop alle note sul registro alle elementari, si studia l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione Civica
“Dal punto di vista educativo è più che condivisiblie: non si puniscono i bambini. Poi è vero che ci sono emergenze educative che si stanno anticipando nella fascia 9-10 anni. Ma qui occorrono interventi, anche specialistici, di diverso tipo“: questa la posizione della preside Filomena, responsabile di due Istituti comprensivi di Bologna. Quindi non contano le punizioni perché il vero nocciolo della questione è l’intervento educativo. Si deve educare e non punire. Ma non tutti sono dello stesso avviso e dalla parte di coloro che non sostengono le nuove decisioni prese troviamo Vittorio Lodolo D’oria (esperto in bornout degli insegnanti), che ha dichiarato quanto segue: “Questa è la deriva, stiamo levando tutti gli strumenti educativi, anche le sanzioni. Ora sappiamo cosa non si deve fare con i bambini, ma non come comportarci con loro” . Intanto, è attesa per il pomeriggio di oggi la decisione finale della Camera, con votazione, sulla proposta di introdurre l’insegnamento di educazione civica anche nelle scuole elementari e medie.
(Fonte: La Repubblica.it)
Maria Mento