L’ex gloria azzurra Alessandro Renica sulla situazione del Napoli
Il Napoli domani affronta il Cagliari alle 20.30 nel posticipo di questa giornata di campionato, in una partita che non ha nulla da dire per la classifica di entrambe. Gli azzurri infatti sono ormai l’indiscussa seconda forza della Serie A, mentre il Cagliari è abbondantemente fuori dalla zona retrocessione grazie al grande lavoro di Maran.
Per fare il punto sulla stagione del Napoli e il lavoro fatto da mister Ancelotti abbiamo contattato nientemeno che una vecchia gloria del club partenopeo come Alessandro Renica, eroe dei due scudetti e della Coppa Uefa del periodo d’oro del presidente Ferlaino e Diego Armando Maradona.
Ecco in ESCLUSIVA le dichiarazioni che ci ha rilasciato:
Alessandro Renica sul campionato del Napoli e il calciomercato azzurro
“Giudico positivo il campionato del Napoli, ma non c’è storia visto che la Juventus ha introiti notevolmente superiori a quelli del club di De Laurentiis. Gli scudetti si vincono con i grandi campioni, se una squadra spende 100 milioni e un’altra 400 diventa una lotta impari. Dopo l’addio di Sarri la dirigenza azzurra ha voluto puntare tutto su un allenatore di caratura mondiale come Ancelotti, ma era normale che non poteva essere il punto di forza determinante per alzare trofei. Mi spiace perché ogni anno un pubblico meraviglioso come quello partenopeo viene illuso di poter festeggiare qualcosa che al 99% non arriverà e non è certo colpa di Ancelotti. La stampa parla del grande gioco di Sarri e il suo contributo, ma si dimentica che è stato l’approdo di Benitez a far arrivare grandi giocatori a Napoli e a dare una dimensione internazionale al club. E’ a lui che si deve una crescita esponenziale a livello di appeal ai giocatori e delle ambizioni della squadra, mentre lo spagnolo è stato tartassato dalle critiche. Ad Ancelotti bisogna fare un mercato importante, se si vuole strappare l’egemonia della Juventus ci sono due strade: o si spende tanto con l’arrivo di top player come fanno le grandi d’Europa o si inserisce un giocatore di livello ogni anno, ma la strada diventa molto più lunga”.
Simone Ciloni