Secondo Repubblica la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza potrebbe ampiamente ridursi: l’importo troppo basso sta portando i cittadini a fare un passo indietro
Prima hanno chiesto il reddito di cittadinanza ed ora stanno facendo marcia indietro. E’ boom di disdette, secondo quanto riportato da Repubblica, con una stima che è a dir poco impressionante. A pochi giorni dal completamento della stampa dei moduli per la rinuncia, vi sarebbero tra le 60 e le 130 mila persone pronte a rinunciare al reddito, per una ragione ben precisa: la delusione, soprattutto al Sud, sarebbe legata ai bassi importi erogati che avrebbero spinto migliaia di cittadini ad avviare il percorso per l’uscita dalla platea dei beneficiari, la cui procedura sarà pronta entro fine maggio. Un nuovo problema per i pentastellati che, contestualmente alla rinuncia, rischiano di perdere anche un gran numero di voti. Accanto alle cifre basse, che andranno ad ingrossare la fila delle persone deluse, in tanti non sono per nulla contenti dei tanti controlli associati alle somme spendibili ma anche al fatto che l’intera cifra debba essere spesa entro il mese successivo. Inoltre dai primi dati è emerso che somme superiori a 750 euro mensili sarebbero state accreditate solo sul 16% delle tessere magnetiche, 300mila quelle rilasciate ad oggi stando alle dichiarazioni del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, altre 200mila entro la fine della settimana.
Decine di migliaia di delusi, pronti a rinunciare al bonus
La legge non prevedeva, in prima battuta, la possibilità di disdire una volta richiesto, il reddito di cittadinanza. Ma i delusi si sono recati alle sedi del Caf e dell’Inps per chiedere come rinunciarvi e i pentastellati sono dovuti ricorrere ai ripari. Una retromarcia che riguarderà molti tra coloro che si sono visti assegnare un bonus di 40 euro mensili ma anche tutti coloro che hanno ricevuto importi ampiamente inferiori alle aspettative.