ESCLUSIVA On. Conte: “Un esecutivo dovrebbe discutere su scelte strategiche e non sulla vicenda Siri. Europee? Bisogna costruire una nuova idea di Europa”

Conte

Abbiamo intervistato l’Onorevole Conte sulle prossime elezioni europee

Buonasera Onorevole Conte, grazie della partecipazione. Come commenta la posizione della Lega e del premier in merito alla questione legata al sottosegretario Siri e la presunta crisi di governo?

Sulle questioni di giustizia rivendico una cultura garantista. Una cosa sono i procedimenti giudiziari, un’altra le scelte politiche. Ci vogliono equilibrio e capacità di autonomia. Ciò detto, il tema dell’opportunità politica delle dimissioni esiste e andrebbe affrontato. Riguarda la credibilità del governo sui temi della legalità e della sicurezza, in una fase molto delicata per il Paese: basti vedere quello che è successo a Napoli con la sparatoria dove è rimasta colpita la piccola Noemi. Per non dire che la sola ipotesi di un rapporto di un membro dell’esecutivo con ambienti mafiosi indebolisce il governo anche a livello di credibilità internazionale. Segnalo, in ogni caso, che invocare una crisi di governo su una vicenda come quella di Siri mostra l’evidenza di una debolezza politica costitutiva del governo. Un esecutivo dovrebbe discutere, ed eventualmente dividersi, su scelte strategiche. Vorrei che parlassimo, invece, dei mancati investimenti al Sud, delle misure insufficienti per economia, lavoro e sviluppo. Discutere in questi termini di giustizia mi sembra un’arma di distrazione di massa, che somiglia a un gioco delle parti tra Lega e M5S, per finalità di propaganda, e che su questi temi sembra davvero poco serio.

L’Onorevole Conte sulle prossime europee e la crisi di governo

Qual è il risultato che auspica in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio?

È un appuntamento importante per costruire una nuova idea di Europa che guardi al Mediterraneo come frontiera di opportunità e sviluppo. Auspica che sia anche l’occasione per un discorso nuovo a sinistra. A questo proposito mi ha colpito l’appello di Landini, segretario generale della Cgil, nel giorno della Festa del Lavoro, per un sindacato unico. Un richiamo anche alla politica: pone alla Sinistra l’esigenza di una nuova sintesi del pensiero cattolico democratico con quello socialista, un tentativo che in Italia rappresenta un caso unico tra i paesi occidentali, ove le due culture, quella socialista e quella cattolica, sono alternative. Si impone la ricerca di un nuovo manifesto di valori, in cui il sindacato unitario e un grande partito della Sinistra siano la risposta alla modernità, alla globalizzazione e al dio denaro. Unirsi non per resistere contro la destra e il populismo ma per lanciare una sfida e costruire un’alternativa.

Simone Ciloni

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