Brutta figura per l’orchestra di Napoli durante la visita ufficiale della famiglia reale spagnola in vista del COPEC ,una fondazione che si occupa di sviluppo tecnologico, soprattutto nella pubblica amministrazione. Insieme a loro era presente anche il premier portoghese Marcelo Rebelo da Sousa e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Durante l’esibizione dinnanzi Re Felipe IV e suo padre Juan Carlos, l’orchestra napoletana ha suonato la versione franchista della Marcia Reale spagnola, ovvero quella che fu scritta dal poeta e intellettuale di destra José Maria Pemán nel 1928 per il dittatore spagnolo Primo de Rivera (che dominò il paese iberico dal 1923 al 1930), ma fu poi riadattata da Francisco Franco, il quale vi aggiunse diverse strofe di carattere patriottico. Attualmente la Marcia Reale non ha alcun pezzo detto a voce, essendo solo composta da musica.
Un mortificato Mattarella si è scusato immediatamente con la famiglia reale per la pessima figura compiuta dall’orchestra, la quale si è difesa dicendo che “aveva cercato frettolosamente uno spartito e non ci aveva pensato”
Re Felipe, conscio dell’umano errore, ha smorzato subito la gravità della situazione e ha voluto cambiare immediatamente discorso, spiegando poi l’utilità del COPEC per i paesi del Mediterraneo.
«Le macchine già ci superano in molti campi, ma non ci superano in empatia e creatività, che debbono essere al primo posto nella formazione degli addetti alla pubblica amministrazione – ha detto il re durante il suo discorso – in un contesto sempre più automatizzato e digitalizzato ed in un quadro di mutamenti sociali e tecnologici accelerati»