Casal Bruciato, famiglia rom assegnataria di una casa popolare bersagliata di insulti: “Ti stupro!”. Salvini condanna la violenza

Ancora tensioni nella Capitale in quello che è, a tutti gli effetti, un nuovo capitolo della guerra tra poveri.

Così, dopo la vicenda di Torre Maura, a Casal Bruciato i residenti si sono rivoltati contro una famiglia rom di origine bosniaca, assegnataria di una casa popolare.

Le proteste – guidate ancora una volta da Casa Pound (che, tra proteste di questo tipo e presenze poco gradite a fiere culturali, è sempre più spesso al centro delle cronache) – sono iniziate lunedì sera e nel primo pomeriggio di ieri hanno visto momenti di alta tensione.

Tensione tra manifestanti contro la famiglia rom e manifestanti a supporto (che si sono fronteggiati a suon di slogan: “Il quartiere non vi vuole. Buffoni”. “Hanno il permesso di stare lì dentro al presidio? Fascisti di m…”) e tensione tra i manifestanti contrari alla presenza della famiglia rom e la famiglia stessa, poi rientrata nel palazzo a Casal Bruciato scortata dalle forze dell’ordine dall’ingresso laterale di via Satta.

Proprio le forze dell’ordine sono riuscite ad evitare che la situazione degenerasse, contenendo fisicamente la rabbia dei manifestanti. Una rabbia che ha portato alcuni a pronunciare frasi indegne nei confronti della donna 40enne assegnataria dell’appartamento che – al suo passaggio con in braccio una bimba – è stata bersagliata di insulti (tra cui un vergognoso “Ti stupro”. Ancor più grave considerati i recenti precedenti).

Tensioni Casal Bruciato, le reazioni della politica e la condanna di Matteo Salvini

La presidente del Municipio IV, Roberta Della Casa, e l’assessore capitolino al Patrimonio Rosalba Castiglione, si sono recate in serata in visita alla famiglia rom. Alcuni dolci portati alla famiglia hanno scatenato ulteriori proteste.

Netta presa di posizione da parte del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha così commentato: “Mi hanno chiamato adesso, certi episodi dal punto di vista dell’ordine pubblico a Roma, certi episodi di violenza non sono mai giustificabili da qualunque parte arrivino“.

Davide Colono