Università in emergenza, negli ultimi dieci anni i ricercatori dimezzati: molti saranno espulsi

Dati drammatici quelli che arrivano dalle Università italiane: in dieci anni il numero dei ricercatori si è dimezzato. Il 90% di coloro che ancora resistono sarà “fatto fuori”

Università italiane in emergenzaLe Università italiane sono fortemente in crisi. Gli ultimi dati che sono stati raccolti sul numero dei Dottorandi presenti negli Atenei italiani parla chiaro: nell’ultimo decennio il loro numero si è praticamente dimezzato, passando da circa 15mila posti disponibili a soli 8mila circa. E, a quanto pare, sarà ulteriormente decimato in fase post dottorato di ricerca. Soltanto 10 su 100 Dottori riescono a ottenere il posto fisso tramite concorso: per gli altri 90 tutta una serie di contratti precari da assegnista ne decreterà l’espulsione, dopo aver ottenuto  qualche contratto a tempo determinato post-Dottorato.

Università italiane in emergenza, dimezzati i posti per il Dottorato di Ricerca: i dati dell’Adi

Sono stati solo 8960 i posti messi a concorso per il Dottorato di Ricerca in Italia nell’anno 2018. Ancora meno rispetto al 2017 (9288 posti) ma soprattutto, infinitamente meno rispetto ai dati raccolti per l’anno 2007: 12 anni fa i posti messi a concorso erano circa 15832. Questi sono i numeri che arrivano dall’Adi, l’Associazione dottorandi e dottori di ricerca, che sono il risultato di tutta un’elaborazione di dati in possesso del Miur. A fare sempre, tristemente, da apri fila ci pensa il Sud Italia, con un taglio di posti che si aggira sul 55,5%. Seguono il Centro (con il 41,2%) e il Nord (con il 37%).

Università italiane in emergenza, diminuiscono i posti “senza borsa” e sale l’età media

In diminuzione generale anche i posti assegnati senza borsa di studio (la percentuale attuale è del 16,9%), a cui però non corrisponde un aumento dei posti assegnati con la borsa. Questo, quindi, non concede a eventuali aspiranti dottori che versino in cattive condizioni economiche una possibilità in più nell’ottenimento dell’assegno.  L’indagine ha indagato anche l’età media degli studenti che iniziano il Dottorato di Ricerca. L’età media si aggira intorno ai 29 anni e questo è un altro dato considerato drammatico. Si può dire che i 68428 lavoratori a tempo determinato censiti non avranno uno spazio futuro nelle università: sempre secondo i dati dell’Adi, il 56,2% dei Dottori sarà fuori dagli atenei dopo aver avuto l’assegnazione di uno o due assegni di ricerca e si stima che su 13mila persone che hanno ottenuto il Dottorato di Ricerca circa il 90,5% di loro sia destinato a dover trovare un lavoro al di fuori dal loro ambiente universitario.

(Immagine di repertorio)

(Fonte: IlSole24Ore.it)

Maria Mento

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