Edificio occupato da 450 persone senza elettricità, l’elemosiniere del Papa riaccende la luce

E’ un palazzo occupato con all’interno 450 persone – tra cui circa 100 minori.

Un tempo era la sede dell’Inpdap ma per anni è stato totalmente abbandonato, fino a quando nel 2013 Action ha deciso di occupare l’edificio, offrendo l’immobile a chi ne ha necessità (da allora, sono state centinaia le persone che ne hanno avuto bisogno).

Lo Spin Time, questo il nome dell’edificio occupato, si trova a Roma in via di Santa Croce in Gerusalemme, e da lunedì 6 maggio si trovava senza elettricità.

Doveroso l’imperfetto, perché ieri è arrivato a staccare i sigilli e ripristinare la corrente elettrica Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa.

Così narrano gli occupanti: “Il Cardinale è arrivato nel pomeriggio, ha portato regali a tutti i bambini e ha promesso che se entro le 20 non fosse stata ripristinata la corrente nello stabile l’avrebbe riallacciata lui stess. E così è stato, Padre Konrad si è calato nel pozzo, ha staccato i sigilli e ha riacceso la luce. E si è preso, a nome del Vaticano, la piena responsabilità dell’azione con Prefettura e Acea“.

La conferma è arrivata da Padre Konrad: “Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. E’ stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”.

E anche fonti vaticane hanno confermato, ad AdnKronos, il gesto – e la valenza dello stesso: Padre Konrad “è stato informato di una grave situazione in uno stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma in cui si trovavano oltre quattrocento persone, tra cui numerosi bambini. Come elemosiniere, ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario, provvedendo personalmente a riattivare la corrente elettrica all’edificio”.

La corrente è stata riattivata attorno alle 22 ed è rimasta attiva nonostante l’immediato intervento della società che gestisce l’infrastruttura per il gruppo Acea (accompagnata da alcune camionette della Polizia): gli occupanti hanno infatti presieduto in massa la cabina elettrica fino alle 3 di notte circa, quando le forze dell’ordine se ne sono andate.

Sarà adesso da risolvere il contenzioso con il Comune e l’Acea dato che lo Spint Time ha accumulato un debito di 300mila euro, ma per il momento le famiglie che occupano l’edificio possono vivere in maniera un po’ più normale (giacché è vero che senza luce non si vive).