Caso Prati, il settimanale Chi pubblica nuove prove sull’inesistenza di Marco Caltagirone

Pamela Prati ed Eliana Michelazzo
Pamela Prati ed Eliana Michelazzo

Il settimanale “Chi”, in esclusiva, pubblica nuove prove che testimoniano l’inesistenza di Marco Caltagirone, il presunto futuro marito di Pamela Prati.

Marco Caltagirone non esiste, almeno questo è quanto si evince attraverso le prove mostrate da “Chi” sul suo ultimo numero. Il racconto del giornale diretto da Alfonso Signorini parte da giovedì scorso, quando Pamela Prati ed Eliana Michelazzo sono state intercettate da un reporter del giornale a Linate, dopo l’intervista della showgirl sarda a “Verissimo” (ve ne abbiamo parlato qui). Le due sono state “beccate”, intente a discutere e, una volta avvistato il reporter, si sono allontanate, con aria sommessa, per raggiungere Roma.

Alla testimonianza di Georgette Polizzi (ve ne abbiamo parlato qui) va ad aggiungersi quella di Bosco Vida, ex concorrente del “Grande Fratello Vip” che a “Chi” racconta:

“A Pamela Prati facevo i tarocchi, poi mi ha cancellato. Ho trascorso notti e notti ascoltando Pamela mentre mi raccontava il suo mal di vivere, il suo mal d’amore. Per lei ho davvero dato il mio cuore. Lei cercava l’amore e aveva un po’ di problemi personali. Voleva continuamente i tarocchi. Fino a quando lo scorso febbraio è sparita. Mi ha bloccato senza motivo. Sia chiaro: io di questo Mark, nonostante un rapporto quotidiano, non ho mai sentito parlare”.

Romina Bandera: “Ho le prove che Marco Caltagirone non esiste”

Anche Romina Bandera, artista che ama dipingere, organizza spettacoli e coreografie, a Rovereto, per il convento “Beata Giovanna”, ha dato la sua testimonianza al settimanale; una testimonianza che prova, senza alcun dubbio, l’inesistenza di Caltagirone. Lo scorso 2 agosto, Romina è stata contattata da Pamela Perricciolo, agente della Prati. A fare da tramite la blogger Elisa D’Ospina, amica della showgirl sarda e le sue agenti. La Perricciolo si è così presentata:

“Sono una delle titolari della Aicos Management che gestisce personaggi per conto di Mediaset, il compagno della Prati vorrebbe dei disegni da lei. Mi ha detto se lo può fare unendo due foto che le manda. A lui (Mark Caltagirone, ndr) piacerebbe una cosa con i loro volti. Lui sta visionando ragazzi che sanno disegnare perché a novembre Pamela fa sessant’anni e vuole fare un castello pieno di disegni. Ti vorrebbe a Roma per un incontro di lavoro e per parlare di cifre. Vedi ti faccio anche da agente”.

Da quel momento, fino allo scorso febbraio, Pamela ha inviato all’artista una serie di messaggi, volti a mandare richieste specifiche per i ritratti che Pamela e Marco avrebbero esposto nel castello in cui sarebbero andati a vivere. Romina, però, ha insistito per avere una foto di coppia, senza, però, riuscire ad ottenerla:

“Mi arrivavano solo scatti singoli con sfondi e situazioni sempre diverse. Inizio a capire che qualcosa non quadrava e allora chiedo se posso avere un incontro con Caltagirone anche perché stavo lavorando e nessuno mi parlava di soldi”.

Pamela fissa un incontro per il 7 settembre, incontro che non avviene, mentre aumentano le richieste specifiche per la realizzazione del quadro, con tanto di promessa di invio di nuove foto, foto che non verranno mai inviate:

“Sembrava una presa in giro continua. Dico basta. Pamela mi risponde: “Ti faccio sapere mercoledì che vedo il dottor Caltagirone perché suo figlio di dieci anni ha iniziato la chemio, quindi capirai che non parlo di altre cose. Ti chiamo mercoledì sera. Però aggiungilo su Instagram. A quel punto, mi sento quasi in colpa Inizio a chiedere notizie sulle condizioni di salute del figlio, ma niente. Nessuna risposta. Riappare quando le mando un primo piano di Pamela lavorato. Dopo aver visto ciò che è accaduto in tv, dopo aver seguito la vicenda ho deciso di parlare perché io sono stata raggirata. Dei soldi non importa. Sono una credente, mi fido di nostro Signore. Di certo c’è che sono stata usata: hanno messo in mezzo minorenni e malattie. Tutto questo si riduce a una parola: schifo”.

Maria Rita Gagliardi

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