Continuano le scaramucce in seno al governo gialloverde.
Dopo le parole di Salvini circa la necessità di sforare il 3% del rapporto deficit/PIL cui Di Maio – che ha ormai definitivamente indossato i panni del moderato – ha replicato andando contro il collega leghista (“Mi sembra abbastanza irresponsabile far aumentare lo spread in quel modo, come sta accadendo in queste ore, parlando di sforamento del rapporto del rapporto debito/Pil, che è ancora più preoccupante dello sforamento del rapporto deficit/Pil”), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha parlato della tenuta del Governo a ‘Porta a Porta’.
Una tenuta messa a rischio da qusti continui battibecchi: “Se il livello di litigiosità resta questo dopo il 26 maggio è evidente che non si potrebbe andare avanti“, sono le parole del sottosegretario leghista che ha quindi aggiunto che quello che si sta vivendo “è il clima della campagna elettorale” (alludendo quindi a una possibile ritorno alla quiete una volta chiuse le urne?).
Giorgetti ha quindi aggiunto, sul rapporto tra i due vicepremier: “Non si parlano, si mandano i tweet e le raccomandate, ma si dovranno vedere lunedì in cdm. Sul tavolo ci saranno le nomine che sono in scadenza, poi il dl Sicurezza, che verrà discusso domani”. Giorgetti ha quindi aggiunto: “È davvero complicato, alla fine uno è esausto e si lascia andare a questi stati d’animo”.
Per questo motivo non è possibile escludere il ritorno alle urne: “Elezioni anticipate a settembre? Non ho mai paura del popolo che si esprime”.
Davide Colono