Un manubrio della bici è rimasto nell’utero di una donna per circa due anni. I medici avrebbero estratto il corpo estraneo
Vivere per due anni col manubrio di una bicicletta incastrato all’interno dell’utero. Ha tutti gli ingredienti giusti per connotarsi come una storia assurda la vicenda che arriva dall’India e che a prima vista sembrerebbe riguardare una coppia di coniugi spintasi un po’ troppo in là con i giochi erotici. La realtà dei fatti nasconderebbe una storia di inaudita violenza perpetrata da un uomo ai danni di una donna, in un Paese in cui le violenze sul gentil sesso sono all’ordine del giorno. A parlarne il rotocalco inglese Metro.co.uk.
Manubrio della bici dentro l’utero, una donna ricoverata in gravi condizioni un ospedale indiano
Una vicenda di una ferocia inaudita ci arriva dall’India e riguarda una donna 30enne e suo marito. Circa due giorni fa la donna avrebbe accusato dei forti dolori allo stomaco e sarebbe stata ricoverata al MY Hospital di Indore (India Centrale). La donna è stata sottoposta a dei controlli e i medici hanno effettuato una radiografia che ha dato dei risultati sconvolgenti: all’interno dell’utero della donna è stato trovato il manubrio di una bicicletta. Si tratterebbe non di un gioco erotico finito male ma di un deliberato atto di violenza compiuto dal marito: l’uomo avrebbe spinto il manubrio nella vagina della donna e dopo l’avrebbe minacciata di non parlare. Non solo. Il manubrio avrebbe finito per intaccare anche la vescica e l’intestino tenue della donna, che è stata quindi preda di fortissimi dolori.
Manubrio della bici dentro l’utero, denunciato il marito della donna
Un’equipe medica composta da 19 professionisti ha operato la donna e ha dovuto procedere, oltre all’estrazione del manubrio, anche alla rimozione dell’utero. La 30enne non potrà più avere figli. La paziente avrebbe raccontato che stato il marito, da ubriaco, a inserire il manubrio nel suo corpo e a minacciarla– successivamente- di farle del male se ne avesse parlato con qualcuno. Ecco cos’ha dichiarato la professoressa Sonia Moses: “Ci ha detto che il manico era stato inserito nella sua vagina da suo marito in un momento in cui era ubriaco. L’aveva avvertita di non dirlo a nessuno o altrimenti lui le avrebbe fatto del male. L’oggetto è stato dentro di lei per quasi due anni e ha portato infezione con i suoi organi perforati ed erosi. Lei è stata lasciata a patire un dolore lancinante. Il suo utero era completamente eroso ed è per questo che abbiamo dovuto rimuoverlo, ma siamo riusciti a riparare la vescica usando uno stent inserito attraverso il canale urinaria. Non sarà in grado di avere altri figli”. La 30enne ha denunciato il marito. Adesso è cosciente ma le prossime 72 ore saranno decisive per capire se e come miglioreranno le sue condizioni di salute.
Maria Mento